Buon compleanno Busto. La città festeggia al parco i suoi primi 150 anni di vita

Firmato nell’ottobre 1864 il decreto d’intitolazione di Rosella Formenti

Sono 150 le candeline che  la Città di Busto Arsizio spegnerà il prossimo 30 ottobre

Sono 150 le candeline che la Città di Busto Arsizio spegnerà il prossimo 30 ottobre

Busto Arsizio (Varese), 24 ottobre 2014 - Soffia su 150 candeline la Città di Busto Arsizio. Era infatti il 30 ottobre 1864 quando per decreto reale il borgo bustocco fu elevato al rango di Città. Un compleanno dunque da festeggiare guardando con orgoglio al cammino percorso fino a oggi, caratterizzato da tappe importanti e nello stesso tempo avendo ben chiari gli obiettivi per il futuro. L’appuntamento per gli auguri a cui tutta la cittadinanza è invitata è per giovedì 30 ottobre alle 15 al Parco Milani, un’iniziativa promossa dalla Famiglia bustocca e dalla Famiglia sinaghina in collaborazione con l’amministrazione comunale proprio per ricordare l’importante anniversario. Al Parco Milani saranno letti i messaggi di auguri che si possono inviare per posta alla Famiglia bustocca (via Fratelli d’Italia 7), o per email a bustoarsizio150@lafamigliabustocca.it. oppure pubblicandoli sulla pagina Facebook «Buon compleanno Busto Arsizio». Sono in distribuzione in questi giorni nei negozi anche 10 mila cartoline da spedire con messaggi e pensieri dedicati alla città. Sempre il 30 ottobre sarà presentato un modello in scala della città com’era nella seconda metà dell’Ottocento, realizzato dall’architetto Ivanoe Gambini, restaurato per l’occasione dalla Famiglia bustocca che lo donerà al comune.

Appuntamento dunque da non perdere il 30 ottobre al Parco Milani per una grande festa degli auguri. Altre iniziative sono in programma in biblioteca con l’esposizione al pubblico di volumi e documenti dell’epoca, ma per un intero anno ci saranno altri momenti per celebrare l’anniversario. Un giorno importante quel 30 ottobre di 150 anni fa: allora Busto Arsizio era un paese che emergeva tra le altre realtà dell’Altomilanese per la popolazione in crescita, per l’importanza sempre più rilevante della sua industria, per essere sede del Tribunale del circondario, dal 1861 era poi collegato con Milano grazie alla ferrovia della Società mediterranea, tutte condizioni favorevoli al salto di qualità con l’elevazione al rango di Città. Il 6 dicembre dello stesso anno il sindaco Carlo Crespi fece affiggere il manifesto che annunciava quell’importante riconoscimento.

Un testo quello del manifesto che rappresentava l’impegno del sindaco e della giunta per il futuro. Scrissero allora gli amministratori della nuova Città di Busto Arsizio: «Il nome di Città per noi non era e non è la meta, ma un conforto e uno sprone a progredire nella via della civiltà». E ancora «Il vostro Consiglio ha mostrato di ben comprendere le condizioni della nuova vita e per primo atto ha provveduto al più urgente dei bisogni, al più sacro dei doveri: l’educazione del popolo, stanziando una somma straordinaria di 30.000 lire per l’erezione di locali opportuni alle pubbliche scuole maschili». Il primo impegno fu per l’istruzione.