"La mia vita su e giù da un palco", successi e disavventure di un artista

Nei giorni scorsi Emanuele Revalente ha fatto tappa anche in tv con la sua esibizione canora a Italia’s Got Talent di FRANCESCA NERA

L'artista sondriese Emauele Revalente

L'artista sondriese Emauele Revalente

Sondrio, 22 aprile 2016 - Recita, canta e danza. Il tutto confluisce in modo spontaneo. E’ questo il linguaggio con cui si esprime Emanuele Revalente. Definirla una passione sarebbe riduttivo perché, per il giovane sondriese, il musical è diventato a tutti gli effetti una professione e, come tale, può comportare tante gioie quante delusioni. A notare per primo il suo talento fu l’insegnante di musica del liceo, quando Emanuele era poco più che un adolescente. A fare il resto la sua curiosità inarrestabile e la tenacia nello studio. «Ho iniziato con dei corsi musicali alla scuola civica di Sondrio poi ho proseguito iscrivendomi alla Sdm, la Scuola del Musical di Milano, un’accademia per la formazione di performer completi, dove mi sono diplomato nel 2009. Ho continuato il mio percorso con una serie di stage a Roma presso la Maison de la Danse dove ho avuto la fortuna di lavorare con insegnanti come Rossana Casale, Gianfranco D’Angelo, Tosca e Claudio Insegno». Dalla sala prove al palco, il passo è stato breve.

L'artista sondriese Emanuele Revalente

«Dopo il diploma ho cominciato subito a lavorare con diverse compagnie teatrali e nel 2010 ho fatto il mio debutto al Teatro Sala 1 di Roma, come protagonista del musical Zanna Don’t. A questa splendida esperienza ne sono seguite altre per spot tv e comparse cinematografiche. Poi, però, sono incappato in una brutta disavventura». Nel 2011 il sogno di Emanuele sembra infrangersi all’improvviso. Tutto quello per cui aveva lavorato fino a quel momento appare come svanito di fronte a una grosso inganno e a un’amara delusione. «Partecipai a diverse audizioni per uno spettacolo importante. Per farlo mi ero trasferito a Roma lasciando la casa di Milano. Dopo un susseguirsi di provini e promesse ho scoperto che in realtà era tutto una bufala. Nessuno show, nessuna parte e, ovviamente, niente cachet. Questo ‘incidente’, inizialmente, mi gettò nello sconforto. Poi compresi che mi era servito per aprire gli occhi sul lato più triste e bieco del mondo teatrale».

E per ripartire Emanuele ha scelto la sua città: Sondrio. «Nel 2012 sono tornato in Valle per ricominciare, fra una serata di piano bar e l’altra. Mi piacerebbe molto riuscire a vivere del mio lavoro anche qui, magari come insegnante di canto o recitazione, ma le possibilità sono davvero poche. Per la maggior parte delle persone se canti, reciti o balli lo fai solo per divertimento. Queste persone, però, non sanno quanta fatica e lavoro si celano dietro a uno spettacolo. Ma vivere della propria arte è ancora possibile». Fra le esperienze più recenti il 28enne annovera una parte in «Puppetry of the penis», lo spettacolo comico e provocatorio che porta la firma di Claudio Insegno alla regia. «Si tratta di una commedia all’italiana moderna basata su irriverenti equivoci che ha fatto scalpore in tutt’Italia perchè gli attori recitano completamente nudi, intenti a fare origami con i genitali. Con questo show ho debuttato al Teatro Verdi di Sassari e devo dire che, durante l’esibizione, non pensavo più di tanto alla mia nudità. Ciò che mi importava era rimanere concentrato sulle battute».

Nei giorni scorsi Emanuele ha fatto tappa anche in tv con la sua esibizione canora a Italia’s Got Talent dove si è cimentato in un medley di brani tratti dalle sigle dei cartoni animati. Ma la sfida più grande per lui resta il musical. «Il 21 maggio debutterò al Teatro Delfino di Milano, con il nuovo dramma musicale “Settanta volte Sette”, scritto e diretto da Marisa Della Pasqua e con musiche di Maurizio Desinan. Il mio personaggio è quello di un ragazzo che tenta in tutti i modi di uscire dal circolo vizioso della malavita. Un’impresa davvero difficile».