Tasse non pagate a Sesto, bilancio in rosso. L’evasione fiscale vale oltre 3,4 milioni

Il dato si riferisce al solo 2014 per quanto riguarda Ici, Tari e Tosap di LAURA LANA

Virginia Montrasio, assessore al Bilancio

Virginia Montrasio, assessore al Bilancio

Sesto San Giovanni (Milano), 2 dicembre 2015 - Oltre 3,4 milioni di tasse non pagate. Tanto vale l’evasione fiscale a Sesto solo per il 2014 su Ici, Tari e Tosap. Un monitoraggio costante quello degli uffici comunali, che negli ultimi anni si è intensificato fino ai protocolli con la Guardia di Finanza e ai controlli a campione degli Isee per stanare le dichiarazioni infedeli. «Il principio cardine deve essere l’equità, soprattutto in un momento in cui il cittadino paga tutto quello che ha. L’attenzione al tema c’è sempre stata, ma avevamo strumenti un po’ spuntati - ammette l’assessore al Bilancio Virginia Montrasio -. Sono stati visionati 355 Isee. L’attività sta proseguendo e ha prodotto 6 segnalazioni alla GdF e 2 atti di revoca d’ufficio del bonus luce/gas. L’obiettivo è rafforzare l’efficacia dell’azione sulle segnalazioni qualificate». Nel corso del 2014 ne sono state trasmesse 71: 38 all’Agenzia delle Entrate e 33 alle Fiamme Gialle per un gettito recuperato di 13.145 euro. Non basta. «L’ufficio recupero risorse ha la cabina di regia nel settore Economico Finanziario e referenti negli altri. Insieme alla GdF cercheremo di orientare meglio la nostra attività per renderla più incisiva - spiega Montrasio -. Abbiamo finalmente una società esterna di recupero crediti, la Abaco di Padova, che avvierà una sperimentazione sulla Tari». Tra il 2014 e il 2015 sono 307 gli accertamenti positivi sulla tassa rifiuti, per un valore di 1.022.863 euro su quest’anno e 58.871 euro per lo scorso. Un dato cronico, tanto che anche a livello nazionale si registra il 20% di evasione su questo tributo. A fare la parte del leone, nelle imposte comunali non pagate, è però l’Ici: 722 atti emessi per 2.009.002 euro, la stessa cifra anche nel 2013. Infine, l’imposta sull’occupazione di spazi e aree pubbliche: 174 accertamenti e Tosap non incassata per 330.749 euro. «Stiamo valutando altre modalità di riscossione coattiva insieme all’ottimizzazione, integrazione e pulizia delle banche dati. Che ci sono, ma spesso non dialogano fra loro. Per la Tari abbiamo gestito l’interazione tra quella di anagrafe e tributi. Per il 2016 vogliamo inserire anche il catasto».

Migliora sensibilimente, invece, la fotografia sulla morosità nella mensa scolastica. A renderlo possibile, l’operazione che ha visto l’introduzione della tariffazione a consumo con il prepagato e le nuove modalità di pagamento (conto corrente e bancomat). Basta pensare che per l’anno scolastico 2012/2013, quando era in vigore ancora la tariffa a forfait, si arrivava al 17 per cento di mancato introito, per un totale di 536.863 euro. L’anno successivo, con il nuovo sistema, il dato è sceso al 10 per cento per un valore di 284.189,52 euro. «I dati del 2014/2015 non sono ancora definitivi, ma confermano un attestamento della morosità intorno al 10 per cento. Adesso la priorità dell’ufficio di recupero credito è il mancato pagamento di multe e case popolari».