Sesto, lavoratori General Electric a Renzi: "Anche noi siamo il futuro"

La protesta contro la chiusura della fabbrica, durante l'assemblea di Assolombarda con il premier

I lavoratori General electric davanti Assolombarda

I lavoratori General electric davanti Assolombarda

Sesto San Giovanni (Milano) - 10 ottobre 2016 - "General Electric prende soldi pubblici e licenzia: è  lo striscione che alcuni lavoratori dell'azienda, con tanto di elmetto, hanno srotolato vicino al Mico di Fiera Milano, il centro congressi dove si tiene l'assemblea di Assolombarda, con il premier Matteo Renzi.

Dopo il presidio all'incrocio fra via Gattamelata e via Colleoni, i lavoratori di  General Electric, ex Alstom Power, hanno sottoscritto e consegnato al premier una lettera: «Anche noi siamo il futuro, un tassello fondamentale per il paese in un settore strategico come quello dell'energia». La richiesta è che «sia riconvocato al più presto il tavolo ministeriale per trovare soluzioni alternative alla chiusura del sito» di Sesto San Giovanni, perché «alle porte di Milano, dove tutto è positivo, ai lavoratori di General Electric stanno arrivando le lettere di licenziamento».

La multinazionale americana, infatti, dopo aver rilevato il ramo Power di Alstom, ha proceduto a una riorganizzazione degli stabilimenti, che prevede la chiusura anche del sito sestese, con i suoi oltre 300 dipendenti. La procedura di mobilità, avviata con i primi 236 esuberi, si è chiusa con l'invio delle lettere di licenziamento per tutti gli operai e i tecnici che non hanno accettato gli incentivi all'esodo. A nulla, dunque, sono valsi gli incontro al ministero dello Sviluppo economico per salvare la storica fabbrica sestese.

"C'è uno scarto tra il dentro e il fuori. C'è uno scarto insopportabile tra la realtà descritta dal leader degli industriali, secondo il quale questa è "una delle aree più vibranti a livello europeo", dal sindaco Sala "Milano vive una situazione positiva e la città tutta è motivata a consolidarla" dal premier Matteo Renzi "ho sempre visto in questa città il punto di riferimento avanzato per chi vuole investire sul futuro" e quella che vivono i lavoratori dello stabilimento General Electric di Sesto San Giovanni, così come di molte altre realtà metalmeccaniche - ha rimarcato la Fiom in una nota -. Sì, perché nell'area "vibrante", nella città dove tutto va bene e, soprattutto, nel territorio dove si investe nel futuro, le imprese, soprattutto le multinazionali, continuano a licenziare, a delocalizzare, a chiudere stabilimenti, a spostare fuori dal paese marchi e brevetti. E chiudono, licenziano, portano all'estero produzioni e sapere, anche quando, come nel caso di General Electric, hanno intascato finanziamenti pubblici".

Sostegno ai lavoratori GE è arrivato ancora una volta dal sindaco Monica Chittò: "General Electric dimostra coi fatti, oltre che con le parole e col comportamento tenuto al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, il suo totale disprezzo per le istituzioni italiane. Chiediamo al Governo di intervenire duramente nei confronti di General Electric che prende finanziamenti pubblici, pagati anche dai sestesi, e nel frattempo chiude le fabbriche. Anche in questa fase siamo accanto ai lavoratori e li sosteniamo nelle loro iniziative".