Paderno, sculture e installazioni con i relitti del Mediterraneo

Le opere di Luigi Camarilla rielaborano i materiali delle barche dei pescatori e dei barconi dei migranti: tradizione e attualità si mescolano

Luigi Camarilla, foto di Anton Maria Storch

Luigi Camarilla, foto di Anton Maria Storch

Paderno Dugnano (Milano), 11 marzo 2017 - Apre i battenti domenica 12 marzo la mostra di Luigi Camarilla, dedicata al mar Mediterraneo. Le sculture e le installazioni in esposizione raccontano una storia antica. Una storia di leggende, di resistenza e di rinascita. Perché le opere sono tutte realizzate con i relitti provenienti dal mare: le barche dei pescatori e quelle dei migranti. A fare da sfondo, la chiesa del Pilastrello, un angolo padernese che ben rappresenta la visione dell’artista. "Si tratta di una chiesetta che ha resistito all’assalto dell’uomo e che recentemente è stata ristrutturata - spiega Camarilla - Hanno voluto ‘salvarla’ e farla rinascere. E come cominciare, se non con una mostra?".

Migration

Una mostra che oltretutto guarda al sacro, che è un omaggio alla caparbietà e che ha come suo grande Leitmotiv la ricerca incentrata sul mar Mediterraneo. Perché dal Mediterraneo tutto ha avuto inizio. "È dove sono nato e anche quando mi sono trasferito a Milano mi è sempre rimasto dentro il mare - sottolinea l’artista - È il luogo del dialogo tra culture, dove si intrecciano le diverse religioni. Lì ci sono barche, templi e colori che ti porti dentro per sempre". La ricerca si divide in tre fasi: spiritualità, mito e tempo presente. Alcune opere, quelle realizzate con le barche dei pescatori, rappresentano il sentimento delle origini. Mentre le altre, costruite con le barche dei migranti, vogliono tratteggiare un sentimento del civile. Come nel caso di Homo Mediterraneus, una grande scultura di quasi 5 metri. I due elementi, delle origini e del civile, spesso si avvicinano, fino a mescolarsi tra loro. In mostra ci sono altari, sculture che strizzano l’occhio alla tradizione, iconografie popolari.

Ma tra le righe c’è anche altro. Giochi di impressioni e di connessioni e, immancabilmente, il sentimento. "Questo grande progetto ha preso vita per dare forma ai miei turbamenti esistenziali - racconta Camarilla - A un certo punto della mia carriera ho deciso di isolarmi, mi sono trasferito a Stromboli per scrivere e per riflettere. Da lì è cambiato tutto e ho iniziato a concentrarmi sul mar Mediterraneo. Ed è partito il progetto ‘Pellegrinaggio d’amore'". La mostra rimarrà in esposizione nella chiesetta del Pilastrello (in via Reali) fino al 26 marzo e sarà visitabile secondo i seguenti orari: dal lunedì al sabato dalle 16 alle 19. Domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. L’inaugurazione   comincia alle 10.