Bresso, vasca anti Seveso sotto le case: "Il ricorso al Tar è una possibilità"

Il sindaco Vecchiarelli non si arrende dopo la Valutazione d’impatto ambientale

Il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli

Il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli

Bresso, 1 giugno 2016 - Un ricorso al Tar contro il decreto di compatibilità ambientale della vasca di laminazione, da realizzare nel settore milanese del Parco Nord tra il cimitero di Bruzzano, via Aldo Moro e il fiume Seveso. A poche ore dal giudizio favorevole alla costruzione dell’invaso artificiale - da 250mila metri cubici - da parte della Commissione regionale per la Valutazione di impatto ambientale (Via), il Comune di Bresso sembra orientato a ricorrere al primo grado di giudizio amministrativo contro questo atto. Il sindaco Ugo Vecchiarelli sta valutando questa possibilità, dopo aver letto una prima volta il decreto che tiene sulla scrivania del suo ufficio, al primo piano del municipio di via Roma 25; in tutto, sono una sessantina di pagine: «Ora le studieremo a fondo e valuteremo se ricorrere al Tar lombardo entro 60 giorni. – spiega – Questo vale per il Comune, poi vedremo cosa fare con la Comunità del Parco Nord, che espresse all’inizio di aprile la sua contrarietà».

La vasca sarà all’interno dei confini comunali di Milano ma finirebbe a poche decine di metri dalle finestre e dai balconi dei palazzi di via Papa Giovanni XXIII; i residenti hanno raccolto per il «No» oltre 2mila firme in pochi mesi. La valutazione comunque, pone alcune prescrizioni alla sua costruzione; tra queste c’è, soprattutto, quella relativa alla bonifica delle acque del Seveso dagli elementi inquinanti: «Voglio capire meglio il decreto. – continua Vecchiarelli – Per esempio, capire perché non si parla del progetto iniziale Aipo, che è andato in crisi. Le vasche di Varedo e di Paderno diventeranno una, all’interno della Snia. Ma quest’area deve essere bonificata. E ci vorrà diverso tempo».

Infine, il primo cittadino bressese sperava di trovare delle spiegazioni ai pareri contrari alla realizzazione dell’invaso, avanzati in particolar modo alla Conferenza regionale dei servizi dal Comitato locale «Acque Pulite»: «Non ci sono delle risposte. – conclude Vecchiarelli – Rimango molto perplesso anche riguardo alle cosiddette mitigazioni all’impatto ambientale. Però, non ci sono le compensazioni, che erano state richieste. Chiederemo valutazioni al Parco Nord». Una cosa è, però, certa: con lo scavo della vasca di laminazione (che sarà profonda 10 metri), sparirebbero ben 4 ettari di bosco rigoglioso.