Milano, 1 luglio 2015 - Cinque anni e mezzo di carcere: condanna confermata in appello per Paolo Bovi, ex fonico dei Modà accusato di molestie su quattro adolescenti fra i 13 e i 16 anni, compiute nel 2011. Allora Bovi ricopriva il ruolo di educatore in un oratorio nell'hinterland milanese. La sentenza è della prima sezione penale della Corte d'Appello di Milano che ha ribadito la pena inflitta in primo grado. I giudici (presidente del collegio Giuseppe Bocelli) hanno confermato la sentenza del gup di Milano Franco Cantù Rajnoldi emessa, lo scorso 10 ottobre, con rito abbreviato. Riconosciuti, dunque, anche i risarcimenti a favore dei quattro ragazzini che avevano denunciato le molestie, assistiti dagli avvocati Monica Borsa e Ilaria Scaccabarozzi, e che si erano costituiti parti civili nel processo. A presentare ricorso era stata la difesa di Bovi - tra i fondatori di una delle band più amate nel panorama pop-rock italiano - che aveva impugnato la sentenza. Le violenze si sarebbero consumate nello studio di registrazione di Bovi a Cassina dè Pecchi ( Milano) e in un campeggio a Bionaz, in Valle d'Aosta, durante le gite organizzate dall'oratorio.
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