Milan, mistero fitto su Yonghong. E Maldini sbatte la porta

Il patron non pubblica il curriculum, l’ex capitano si sfila

Milan: Li Yonghong a Milanello

Milan: Li Yonghong a Milanello

Milano, 6 maggio 2017 - Il mistero del curriculum vitae. Non è l’ultimo capitolo di una saga epica su un disoccupato in cerca di impiego o la furbata di un politico che inventa una laurea per fare bella figura con i propri elettori: si tratta della situazione che riguarda il resume di Yonghong Li, unico proprietario del Milan. A tre settimane dalla storica Assemblea dei Soci che ha chiuso l’era Berlusconi e aperto quella cinese infatti il cv di Mr. Li non è ancora a disposizione: nonostante la promessa fatta proprio in quell’occasione (“Sarà consultabile tra una settimana”), nonostante le continue richieste dei piccoli azionisti, nonostante le sollecitazioni del pugnace avvocato Giuseppe La Scala al neo amministratore delegato Marco Fassone. Non è un crimine, vale la pena sottolinearlo: fornire il cv è una gentilezza, non un obbligo di legge. Ma, come ricordato dai piccoli azionisti, “servirebbe a spazzare via le voci sulla figura poco conosciuta di Yonghong Li”. Il Milan vuole però togliere ossigeno al chiacchiericcio: “Il cv verrà distribuito il 18 maggio - fanno sapere a Quotidiano Sportivo -, in occasione della prossima assemblea dei soci”. È probabile che verrà addirittura reso pubblico a tutti, “per una questione di trasparenza”.

Se Yonghong Li spera di dipanare presto le nubi sul suo passato, il suo braccio destro Han Li è impegnato in una serie di incontri per calarsi nel fondamentale ruolo di trait d’union tra Italia e Cina. Han Li, accompagnato daMarco Fassone, ieri pomeriggio è stato accolto per la prima volta in Comune dal sindaco di Milano Giuseppe Sala: un summit cordiale in cui la dirigenza del Milan ha esposto il proprio progetto. Si è toccato naturalmente anche l’argomento stadio: le parti sul tema si riaggiorneranno a fine campionato in una riunione che dovrebbe vedere anche la presenza dell’Inter. Han Li si è poi recato al Vismara per visitare le strutture del florido settore giovanile rossonero e incontrare Filippo Galli e Mauro Bianchessi, le due menti dietro ai successi di un vivaio in grado di sfornare giocatori come Locatelli e Donnarumma.

E in serata Paolo Maldini chiude definitivamente la porta ad un eventuale ingresso nel nuovo Milan dei cinesi: «La decisione l’ho presa allora, credo sia stata giusta e ponderata. Il closing si è fatto un mese fa e i dubbi rimangono, anche se c’è sempre l’amore per questa squadra». «C’è tristezza per l’era Berlusconi che finisce, che ha portato i giocatori a vincere tutto – ha spiegato a Sky Sport 24 l’ex difensore rossonero e della Nazionale – la speranza è che questo Milan possa arrivare a queilivelli, o almeno a un livello accettabile». Di certo, Maldini resterà ancora una volta fuori dall’organico del club: «C’è stato un incontro e non è andato a buon fine. Non è che sono ingombrante, ho avuto la fortuna di poter esprimere quello che penso, a torto o ragione, e questa mia indipendenza di pensiero mi ha dato più soddisfazione delle vittorie. E sicuramente non cambio adesso».

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