Ahi Milan: il Napoli e altre ombre su Yonghong Li

Inchiesta del NY Times: "Il presidente non ha nessuna miniera in Cina". E contro Sarri Montella ha l’ultima occasione

Yonghong Li il giorno della presentazione

Yonghong Li il giorno della presentazione

Milano, 18 novembre 2017 - Un fulmine a ciel sereno, poche ore dopo la conferma che sarà il fondo internazionale Highbridge, controllato dalla banca d’affari JPMorgan, il soggetto con cui il Milan ha firmato un contratto di esclusiva di otto settimane per rifinanziare il debito sottoscritto col fondo Elliott. Altri inquietanti dubbi, proprio alla vigilia di un match delicato (stasera, in casa del Napoli capolista) e soprattutto nei giorni in cui l’Uefa deve esprimersi sulla richiesta di ‘voluntary agreement’ presentata dalla società lo scorso 9 novembre.

L’inchiesta del New York Times getta nuove ombre sulla proprietà asiatica dei rossoneri e probabilmente non aiuterà il club nelle vicende Uefa riguardanti il fair play finanziario. Le accuse del quotidiano statunitense sull’affidabilità dell’azionista di maggioranza del Milan, Yonghong Li (e di Guizhou Fuquan Group, principale asset dell’uomo d’affari di Honk Kong) sono pesanti: l’impero minerario (giacimenti di fosforo) di cui il presidente rossonero era indicato come proprietario, in realtà apparterrebbe ad un’altra società (Guangdong Lion) che a sua volta ha cambiato quattro proprietari negli ultimi due anni. Tra questi ci sarebbe Li Shangbing, rappresentante legale di Sino Europe Asset Management, una delle misteriose società con cui è stato acquistato il Milan. Ma l’uomo pare non conosca Yonghong Li. Va comunque ricordato che le proprietà di Mr. Li, come i suoi «requisiti di onorabilità e solidità finanziaria», erano state verificate dagli avvocati e dalle banche coinvolte nell’operazione di acquisizione del Milan, e la pratica era stata chiusa dalla Lega calcio lo scorso 27 giugno con il certificato antimafia ricevuto dalla Prefettura di Milano.

Il NYT ha poi scavato anche nel passato della famiglia di Yonghong Li sottolineando che il papà e il fratello di Mr Li sono stati condannati per truffa nel 2004. L’ad rossonero Marco Fassone, volato nel primo pomeriggio di ieri a Napoli con la squadra, ha evitato commenti (del resto, finora mai ha risposto su «cose riguardanti la Proprietà»). Probabilmente anche per non turbare la squadra di Vincenzo Montella che riparte dal San Paolo senza Calhanoglu e Calabria (Suso e Bonaventura in avanti con Kalinic) ma con maggior fiducia e convinzione, soprattutto con un’altra marcia dopo l’ultimo successo in casa del Sassuolo: «Stiamo trovando la nostra identità, veniamo da due trasferte in cui abbiamo vinto nettamente contro due squadre difficili. Il Napoli? Nessuno gioca come loro in Europa però se facciamo le cose per bene abbiamo le carte in regola per metterli in difficoltà». 

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