Terrorismo, ridotta condanna per la moglie del "pugile dell'Isis": riavrà i suoi figli

Il marito Moutaharrik avrebbe ricevuto un ordine direttamente dal Califfato: "Ascolta lo sceicco, colpisci! Fai esplodere la tua cintura nelle folle dicendo 'Allah Akbar'"

Moutaharrik Abderrahim

Moutaharrik Abderrahim

Milano, 22 novembre 2017 -  La Corte d'assise d'appello di Milano ha confermato la condanna a sei anni di carcere per Abderrahim Moutaharrik, marocchino campione di kickboxing finito in carcere nell'aprile 2016 con l'accusa di terrorismo internazionale per presunti legami con l'Isis, ma ha ridotto la pena per sua moglie Salma Bencharki da 5 a 3 anni e 4 mesi e, in particolare, ha revocato per lei la sospensione della potestà genitoriale sui due figli di 2 e 4 anni, che era stata decisa in primo grado nei confronti di entrambi. Dopo la lettura della sentenza c'è stato un momento di tensione perché il marito di un'altra imputata, Wafa Koraichi (per lei sono stati confermati 3 anni e 4 mesi) ha urlato e si è mosso contro il sostituto pg Nunzia Ciaravolo che era appena uscita dall'aula e sono intervenuti i carabinieri per frapporsi. Mentre l'imputata, ai domiciliari, piangeva dicendo "non sono una terrorista", il marito urlava "non è giusto, io pago le tasse". Per Abderrahmane Khachia - anche lui marocchino, residente in provincia di Varese, fratello di Oussama (giovane morto martire in Siria) e arrestato assieme alla coppia - la pena è stata ridotta da 6 a 5 anni e 4 mesi.

Salma Bencharki, moglie di Moutaharrik, per ora resta in carcere come il marito, ma il difensore presenterà già domani un'istanza per la concessione dei domiciliari, vista la riduzione della pena in appello. Con la conferma, invece, anche in Cassazione della sospensione la donna avrebbe perso ogni diritto anche di rivedere i figli. Moutaharrik, 28 anni, e la moglie, che vivevano a Lecco, stando alle indagini della Digos e dei pm Enrico Pavone e Francesco Cajani vennero arrestati prima che potessero partire per unirsi all'Isis in Siria, portando con loro i due figli di 2 e 4 anni. Stando agli atti dell'inchiesta, Moutaharrik avrebbe ricevuto, ai primi di aprile dello scorso anno, un ordine direttamente dal Califfato con un messaggio Whatsapp: "Ascolta lo sceicco, colpisci! Fai esplodere la tua cintura nelle folle dicendo 'Allah Akbar'". E alla richiesta di quella voce che, attraverso un "poema bomba", lo invitava a compiere un attentato in Italia, lui non avrebbe avuto intenzione di sottrarsi. Anzi, stando agli atti, Roma e il Vaticano erano tra i possibili obiettivi. "Giuro sarò io il primo ad attaccarli", diceva intercettato. 

 

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