Vendeva pellicce sintetiche, ma erano di cane

Pelliccia sintetica? Solo sul cartellino, in realtà era di cane procione. Denunciati due imprenditori cinesi

Le pellicce erano di cane procione specie protetta

Le pellicce erano di cane procione specie protetta

Milano, 2 febbraio 2017 - Pelliccia sintetica? Solo sul cartellino, in realtà era di cane procione. Nei guai è finito un importatore cinese che li aveva accatastati in un magazzino di Milano. La Guardia di Finanza ha sequestrato 140 giubbotti con pellicce animali, in particolare di cane procione, ma i cartellini indicavano che la loro composizione era al 100% sintetico. Sono stati trovati in un negozio di proprietà di un cinese e, successivamente, nel magazzino di un importatore nella zona di Paolo Sarpi a Milano.

«Questi beni – fanno sapere le Fiamme Gialle – venivano posti in commercio con l’indicazione sui cartelli della composizione in materiale sintetico, ma accertamenti tecnici hanno consentito di riscontrare come la pelliccia apposta sugli stessi fosse di origine animale, in particolare di cane procione. Un trucco teso a danneggiare i consumatori che non percepivano la differenza ed erano certi di acquistare un bene diverso da quello che poi avrebbero effettivamente acquistato». È scatta così una denuncia per frode in commercio all’importatore milanese i cui beni erano giunti sino al mercato verbanese. Sono in corso altri accertamenti sulla diffusione di queste pellicce.

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