Treno deragliato a Pioltello, binari osservati speciali

Le rotaie "incriminate" sono state sezionate e trasportate in un deposito ferroviario a disposizione della Procura

I rilievi sui binari

I rilievi sui binari

Pioltello (Milano), 4 febbraio 2018 - C'è voluto tutto il giorno per sezionare i binari, sollevare i tratti "incriminati" e trasportarli in un deposito ferroviario a disposizione della Procura. Sono cinque le arcate prelevate dalla zona tra Pioltello e Segrate, dal "punto zero" - dove il cedimento di un giunto di 23 centimetri avrebbe fatto uscire il convoglio dal tracciato – fino alla zona di Rugacesio, dove il treno ha definitivamente deragliato. I primi due reperti coincidono con le anomalie riscontrate sui binari, gli altri tre sono stati isolati nei punti di attrito e frizione del treno in deragliamento.

Nelle prime ore della mattinata è stato sequestrato un primo tratto di binario all’altezza del cedimento strutturale. La porzione di rotaia – un’arcata completa di binari e traversine - è stata sollevata da una gru e caricata su un carro merci ferroviario che l’ha prima trasportata alla stazione di Melzo, dove poi è stata trasbordata su un tir diretto al deposito della stazione milanese di Greco. E lì, insieme agli altri cinque reperti prelevati dai binari, resterà a disposizione dei periti nominati dai pm milanesi Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, che conducono l’indagine coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. È stato un lavoro lungo e laborioso, iniziato già nel tardo pomeriggio di venerdì. Il punto in cui si è verificata la rottura del giunto con la perdita dei bulloni è stato impacchettato, per evitare di compromettere il reperto, e poi sollevato con attenzione millimetrica. È stato sequestrato - ma per ora non è stato rimosso - anche un tratto di binario poco distante dal punto zero, circa 200 metri, dove i periti della Procura hanno trovato un altro giunto malfermo.

Le operazioni sono proseguite per tutto il giorno. Sono state ore di intenso lavoro per tutta la squadra al lavoro: gli operai di Rfi, gli agenti del Nucleo Incidenti Ferroviari della Polfer e i consulenti nominati dai magistrati e dai legali dei familiari delle vittime. Le operazioni – che tecnicamente si chiamano accertamenti irripetibili e saranno determinanti per stabilire la dinamica dell’incidente – sono state seguite anche da due degli otto indagati per il disastro ferroviario: Umberto Lebruto (direttore di produzione Rfi) e Vincenzo Macello (direttore territoriale sempre di Rfi), accompagnati dai loro difensori. Sul posto, c’erano anche i due consulenti tecnici Fabrizio D’Errico e Roberto Lucani, nominati dalla Procura, e i consulenti delle parti su incarico di Rfi e Trenord. Lunedì la squadra si sposterà nella zona del deragliamento, dove scatterà la rimozione dei vagoni. Quelli meno danneggiati verranno sollevati da una gru. Il terzo – quello in cui sono morte le tre vittime – verrà tagliato a pezzi. Ci vorranno almeno quattro giorni di lavoro.