Segrate, in arrivo 200 milioni di euro per far rinascere la Boffalora

Milano4You prova a rilanciare il progetto

Il quartiere Boffalora

Il quartiere Boffalora

Segrate (Milano), 27 ottobre 2016 - Duecento milioni per la Boffalora: una pioggia di investimenti privati che nei prossimi sei anni dovrebbero trasformare quella che oggi è la "cattedrale nel deserto” segratese in un quartiere smart. Il condizionale è d’obbligo quando si parla della Boffalora, dove del progetto faraonico di Milano Santa Monica sono rimaste solo le ceneri. O meglio: i cantieri mai decollati. Dopo il fallimento della Vegagest, Segrate ci riprova e, a raccogliere l’eredità della Boffalora, sarà il progetto di Milano4You.

L’iter burocratico è quasi sbloccato: la settimana scorsa il piano urbanistico è stato adottato in consiglio comunale, ora la parola spetta ai cittadini e alle associazioni del territorio che potranno inviare le proprie osservazioni al piano. Chiusa questa seconda fase, entro fine anno la delibera potrà tornare in consiglio per l’approvazione definitiva. "I 200 milioni di euro si riferiscono al costo totale, ma si deve considerare che viene realizzata a step", spiega Angelo Turi di Red, la società di intermediazione finanziaria al timone del progetto. "È prevedibile - continua Turi - che la costruzione di alcuni lotti inizierà quando saranno completati, e magari venduti, i precedenti. Ciò vale a dire che la spesa dei 200 milioni deve essere spalmata su cinque o sei anni". 

Il braccio di ferro tra la Giunta Micheli e la Red ha portato al dimezzamento dei volumi per salvaguardare le aree verdi. Le volumetrie passeranno da 175mila metri quadri del vecchio progetto a 90mila, di cui 70mila composto dal residenziale e circa 20mila per i servizi. "Per quanto riguarda il finanziamento dell’intervento - entra nel merito Turi -, occorre considerare che parte dell’investimento sarà coperto da finanziamento bancario. In tal senso, i primi incontri con le banche sono molto positivi in considerazione dell’innovatività del progetto e dei ritorni che le banche stesse avrebbero per i loro prodotti retail: mutui, prestiti personali, prodotti assicurativi legati all’immobile. Un’altra parte dell’investimento sarà invece coperto dall’autofinanziamento del progetto. La parte residua, dai 25 ai 40 milioni di euro, sarà messa da Red e dai suoi partner".