Il lido di Parè cambia volto con gli studenti

La baia di Valmadrera simbolo dell'inchiesta Metastasi ripensata dagli alunni delle superiori

Il primo incendio al Pareo Beach del 7 luglio 2009

Il primo incendio al Pareo Beach del 7 luglio 2009

Valmadrera, 14 febbraio 2016 - É il simbolo del processo Metastasi e dell’omonima inchiesta sui presunti tentativi della ’ndrangheta di infiltrarsi nelle pieghe della politica locale per aggiudicarsi appalti e fare affari. Ora però l’amministrazione comunale di Valmadrera vuole lasciarsi alle spalle quella brutta pagina e addirittura, in collaborazione con il collegio Geometri di Lecco, ha indetto un concorso tra gli studenti per riqualificare l’area. 

Al concorso di idee hanno partecipato tre istituti superiori (Medardo Rosso di Lecco, Bachelet di Oggiono e Rota di Calolziocorte, indirizzo Cat) con 24 progetti e venerdì sono stati presentati i migliori. Risultato? Piscine coperte, bar e ristoranti, zone verdi, anfiteatri e saloni per eventi culturali, il sogno insomma del Comune di Valmadrera che peraltro già da qualche mese ha dato il via al progetto di riqualificazione di quello che da queste parti hanno sempre chiamato il «pratone».

Gli escavatori della Cerri srl Costruzioni di Talamona, che si è aggiudicata i lavori per un importo complessivo di circa 680mila euro (più iva) sono al lavoro già dallo scorso ottobre «ma i tempi purtroppo restano lunghi - spiega il vice-sindaco Raffaella Brioni - perchè da una parte si tratta di lavori lunghi e dall’altra comunque la burocrazia è quella che è. Resta il fatto che in quell’area crediamo molto e ci stiamo mettendo anima e corpo per farla diventare un’area turistica». Le potenzialità turistiche della zona in effetti sono indiscutibili e anche per questo il «Pareo beach», il vecchio chiosco a lago, venne dato alle fiamme per ben due volte. Dietro a quei due roghi dolosi la Dda di Milano sospetta ci sia stata la mano del clan Trovato che in effetti - è l’accusa-cardine nel processo Metastasi - fece pressioni sull’allora sindaco (Marco Rusconi, pure lui a giudizio) per vincere la gara d’appalto per la gestione del nuovo chiosco a lago. Ora si è voltato pagina.