"Ridateci il nostro tribunale". Presto una missione a Roma

La questione non si può giocare nell’aula del Comune di Crema, ma è necessario andare oltre e arrivare a Roma di PIER GIORGIO RUGGERI

Gabriele Gallina, sindaco di Soncino

Gabriele Gallina, sindaco di Soncino

Crema, 10 febbraio 2016 - "Ridateci il nostro tribunale". Una mozione sarà presentata da tre esponenti della minoranza consiliare di Crema, Tino Arpini, Paolo Patrini e Antonio Agazzi nel prossimo consiglio nel quale saranno evidenziati i danni procurati al cremasco dalla chiusura del presidio di giustizia, danni che riguardano non solo il territorio, ma anche lo Stato, visto che da questa decisione non sono derivati neppure vantaggi economici. Tuttavia, la questione non si può giocare nell’aula del Comune di Crema, ma è necessario andare oltre e arrivare a Roma, chiedere udienza alla commissione che controlla lo stato dell’arte nei territori dove sono stati chiusi i presidi di giustizia e giocarsi lì tutte le carte. Che ci sono e sono importanti. Anche perché Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, più volte ha ribadito di non voler andare a Roma, perché è una battaglia persa, perché i nostri parlamentari dicono che non ci sono possibilità e perché, come sostiene l’opposizione, il suo partito, il Pd, è quello che ha chiuso il tribunale e lei non vuole mettersi contro.

I tre esponenti faranno presente in aula come in due anni di chiusura di Crema, Cremona sia andata nel pallone, dichiarazioni fatte dal procuratore capo De Martino, non ci sia personale, 13 trasferimenti, dei quali sei impiegati provenienti da Crema, ma sette che erano già a Cremona, si stiano spendendo migliaia di euro per affittare siti dove mettere quanto proveniente dal presidio cremasco, ci siano infiltrazioni pericolose nel territorio, come prova la recente confisca di 150 appartamenti di proprietà di una persona residente a Palazzo Pignano accusata dalla Guardia di Finanza di essere il cassiere del clan Mangano. Ma ci vuole un leader che sappiamo prendere con sé una decina di sindaci del cremasco che vogliano guardare al bene dei propri concittadini e vadano a Roma a chiedere di provvedere. Chi è questo leader? Circolano alcuni nomi, come quello del sindaco di Soncino, Gabriele Gallina, che ha fatto sapere che ci sta facendo un pensiero. Ma potrebbero essere anche Paolo Riccaboni di Spino d’Adda o Fabio Calvi di Rivolta, ammesso che sappia staccarsi dal Pd, o il sindaco di Ripalta Cremasca Aries Bonazza. O Antonio Grassi.