Assalto alle Poste centrali. Per protesta

"Chiuderel’ufficio di Ombriano è una cosa assurda perché serve oltre 5mila persone. Lo sanno tutti, tranne le Poste. E noi, per far capire che cosa significa questa chiusura daremo l'assalto alle poste centrali di Crema" P.G.R.

 Cittadini e politici davanti all’ufficio postale di Ombriano

Cittadini e politici davanti all’ufficio postale di Ombriano

Crema, 1 luglio 2015 - «Chiudere l’ufficio di Ombriano è una cosa assurda perché serve oltre 5mila persone. Lo sanno tutti, tranne le Poste. E noi, per far capire che cosa significa per la gente questa chiusura, lunedì mattina daremo l’assalto alle Poste centrali di Crema». Lo dice Tino Arpini, consigliere comunale d’opposizione, residente e con attività a Ombriano, che ieri a mezzogiorno ha dato vita a una protesta, insieme al sindaco Stefania Bonaldi, davanti alla succursale in via Torre. Una forma di protesta inconsueta, quella messa a punto dai rappresentanti politici cittadini, che vogliono solo far capire l’assurdità di chiudere un ufficio che serve oltre 5mila persone per mantenerne altri con soli 800 utenti. Così, lunedì mattina alle 10, appuntamento alle Poste centrali per andare a chiedere informazioni. E formare una coda lunghissima, si spera. «Non è possibile – conclude Arpini – che i nostri anziani siano costretti ad andare fino in centro città perché quel che alle Poste non hanno ancora capito è che l’ufficio di Ombriano è una filiale e quindi può consegnare le raccomandate in giacenza, mentre l’ufficio dei Sabbioni è una succursale e di raccomandate ferme non se ne parla. Inoltre, se 5mila ombianesi si riversano all’ufficio centrle di Crema per le raccomandate, i disagi saranno per tutti i cittadini che patiranno code più lunghe».