Treni e disagi per chi viaggia, rivolta pendolare

Crema, oggi l’incontro tra utenti e assessore regionale. I pendolari chiedono due o tre treni in più, la riqualificazione della stazione e la manutenzione della linea di Pier Giorgio Ruggeri

Il Comitato pendolari in protesta

Il Comitato pendolari in protesta

Crema, 26 agosto 2015 - «Incontriamo l’assessore Alessandro Sorte questa sera in un dibattito alla festa dell’Unità, ma non ci facciamo illusioni». Lo dice Alberto Scaravaggi, del Comitato cremasco dei pendolari, che da tempo protesta per le pessime condizioni di viaggio sui treni di chi fa il pendolare sulla linea di Crema. Ma cosa chiederanno all’assessore i viaggiatori scontenti, che promettono di essere numerosi? «Quel che chiedamo da sempre: due o tre treni nuovi e la manutenzione di questa linea». Neppure troppo, a ben guardare. Ma i problemi vanno oltre quanto richiesto, perché al di là di treni «anziani» e spesso soppressi in estate per la mancanza di aria condizionata, la battaglia si gioca soprattutto sui ritardi. L’assessore Sorte ha ribadito e ribadirà questa sera alcuni concetti: i treni nuovi arriveranno dopo Expo (e ormai ci siamo quasi), la puntualità in Lombardia ha avuto un significativo incremento, anche sulla linea in oggetto e la manutenzione è stata più volte caldeggiata. Sarà sufficiente? «No, perché da sempre sentiamo solo promesse. Confidiamo, invece, nella riqualificazione della stazione di Crema che porterà alcune modifiche importanti. Se si riuscirà a bypassare un paio di punti critici presenti nel cremasco, si riuscirà anche a contenere i ritardi».Quindi, poca fiducia nell’assessore e molta di più nel Comune di Crema. Ma i tempi sono lunghi.

Tuttavia l’assessore Alessandro Sorte non verrà a Crema per parlare solo di ferrovia. «Non so che cosa mi chiederanno i pendolari – dice Sorte – ma so che nel dibattito si parlerà anche di altro, per esempio di Paullese». Sì, perché il tema Paullese è attualissimo e di difficile risoluzione. «Tornando alla ferrovia, devo dire che la richiesta di avere un treno diretto da Crema a Milano è attuale ma di difficile attuazione. Per essere chiari, i tempi possono essere lunghi. Per la Paullese invece è necessario rendersi conto che se la si vuole raddoppiare tutta è necessario chiamare al tavolo i privati, e questo significa parlare di un’ipotesi pedaggio». In pratica, resta viva l’idea che per ottenere gli investimenti necessari (una settantina di milioni circa) per chiudere il progetto da Cremona a Milano è necessario dare qualcosa in cambio ai privati. E per la parte milanese? Anche qui non sembra un progetto facilmente perseguibile né realizzabile a breve.