Museo, da Palazzo Lombardia arriva il «certificato di qualità»

Crema, concluso finalmente l’iter avviato nell’ottobre del 2013 di Daniele Rescaglio

Il Museo di Crema

Il Museo di Crema

Crema, 31 luglio 2015 - Il museo di Crema e del Cremasco è «museo». Non che prima non lo fosse, visti gli importanti e significativi pezzi che vi sono conservati nella varie sezioni, ma certo il riconoscimento dello status di museo arrivato dalla Regione Lombardia è un traguardo importante, non scontato e ottenuto a seguito di un attento percorso di monitoraggio e valutazione avviato nell’ottobre del 2013 dalla Regione. Il riconoscimento regionale certifica principalmente il buon lavoro svolto dal museo cittadino e ne conferma lo status qualitativo.

«È bene ricordare – commenta soddisfatta l’assessore alla cultura Paola Vailati – che il museo porta avanti anche una proposta di attività più quotidiana, costituita in primis dagli appuntamenti culturali de «Il sabato del museo», conferenze ed incontri realizzati con cadenza quindicinale in collaborazione con le realtà culturali che gravitano intorno al museo stesso. Oltre alle temporanee di portata nazionale e mi piace ricordare l’enorme successo ottenuto con la recente mostra dedicata ad Enrico Baj».

Negli ultimi tre anni l’istituzione museale ha subito una forte trasformazione, rinnovandosi ed aprendo nuovi spazi al pubblico. Nel 2014 è stata inaugurata la rinnovata sezione di arte moderna, che era chiusa da tempo, dove è finalmente possibile ammirare opere di autori cremaschi e non, dell’Ottocento e della prima metà del Novecento. Nel 2015, poi, il museo si è arricchito della sezione dedicata alla tradizione organaria ed all’artigianato artistico che la contraddistingue. Una serie di allestimenti che si configurano come una sorta di unicum a livello nazionale. È stata inoltre conclusa la riconversione di due sale al primo piano del museo, una volta sede di uffici, dove è ora possibile ospitare piccole esposizioni temporanee. Per il prossimo autunno è prevista la collocazione in sala Pietro da Cemmo di una delle sinopie dei grandi dipinti del pittore bresciano qui già ospitato.