"Mia figlia è in pericolo e suo marito è armato". In casa trovati sette fucili

Tra moglie e marito non mettere... La suocera. Arriva proprio da quest’ultima infatti la denuncia di una lite dai contorni fumosi. «Mia figlia piange: ha litigato con suo marito, lui l’ha picchiata e non è la prima volta. Andate a vedere perché lui ha delle armi in casa» di Pier Giorgio Ruggeri

IN AZIONE I militari si sono precipitati a casa della coppiaSpf Corsico, Rapina a una prostituta sulla vigevanese, intervento dei carabinieriPer Stimolo- Pincioni

IN AZIONE I militari si sono precipitati a casa della coppiaSpf Corsico, Rapina a una prostituta sulla vigevanese, intervento dei carabinieriPer Stimolo- Pincioni

Camisano (Cremona), 27 maggi 2015 - Tra moglie e marito non mettere... La suocera. Arriva proprio da quest’ultima infatti la denuncia di una lite dai contorni fumosi. «Mia figlia piange: ha litigato con suo marito, lui l’ha picchiata e non è la prima volta. Andate a vedere perché lui ha delle armi in casa». La telefonata, per nulla rassicurante, arriva sabato intorno alle 13 nella caserna dei carabinieri di Camisano, i quali mandano subito una pattuglia a casa della coppia per sincerarsi di che cosa stia succedendo e, quando fanno irruzione in casa, trovano una situazione non proprio idilliaca, ma neppure allarmante. La coppia sta discutendo, piuttosto animatamente, davanti ai due figli piccoli che guardano attoniti. «Mia figlia mi ha detto che il marito l’ha picchiata e gettata a terra – aveva riferito la suocera – e tutto questo è successo davanti ai loro due bambini piccoli». Un avviso da prendere in seria considerazione, visti i tempi che corrono e i tanti fatti di cronaca nera che arrivano alla ribalta. Però i carabinieri non trovano nulla di estremamente allarmante, anche se la coppia non nega il litigio e le discussioni che, in questo periodo, forse sono un po’ più numerose e rumorose.

D'altro canto c’è la questione delle armi, anche perché i militari sanno che in quella casa ci sono quattro fucili e ne fanno cenno all’uomo, il quale, lungi dal voler nascondere la realtà, va a prenderli e li consegna spontaneamente. Balza subito all’occhio, comunque, che qualcosa non torna. Infatti, le armi denunciate e detenute sono quattro e l’uomo ne sta mostrando sette. I militari prendono prima in consegna i fucili e poi chiedono ragione delle tre armi in più. L’uomo non sa ben spiegare, afferma che si tratta di fucili tutti appartenuti ai genitori e a parenti defunti, alcuni piuttosto arrugginiti, che lui non va neppure a caccia e che non ha mai avuto neppure una munizione per nessuno dei sette fucili consegnati. A quel punto la questione si trasferisce in caserma, dove le armi vengono controllate a una a una e dove per i quattro fucili denunciati non c’è problema, mentre per le tre armi sconosciute, vecchi residuati, appare impossibile risalire alla provenienza. I militari comunque decidono di tenere sotto sequestro tutti i fucili fino a quando l’autorità deciderà di disporre diversamente. Per quanto riguarda la lite in famiglia, non ci sono certezze che l’uomo abbia malmenato la moglie, per cui non è stata elevata alcuna denuncia per maltrattamenti (anche perché la moglie non ha riferito nulla di simile e non ha confermato le parole della mamma). Situazione più critica, invece, per quanto riguarda le armi: l’uomo è stato denunciato per detenzione illegale, ma visto lo stato dei fucili, probabilmente se la caverà con una multa.