Nuova Paullese sotto attacco: cinque furti in cinque giorni

Aziende prese di mira nottetempo da ladri professionisti di PIER GIORGIO RUGGERI

I carabinieri spesso recuperano la refurtiva dei raid

I carabinieri spesso recuperano la refurtiva dei raid

Crema, 12 febbraio 2016 - Sono tornati, ammesso che se ne siano mai andati. E dopo le intere vie dei paesi, adesso se la stanno prendendo con le aziende che sorgono vicino alla nuova Paullese. Meglio, quelle tagliate fuori dalla statale e collegate da una stradina di servizio per nulla comoda. Stiamo parlando dei ladri professionisti che hanno portato a termine cinque furti in cinque giorni. E, ultimo conosciuto della lista, l’assalto notturno di mercoledì ai danni di una tabaccheria di Dovera, fortunatamente andato a vuoto. Venerdì notte i ladri hanno colpito a Bagnolo Cemasco l’azienda Cerioli, che lavora nel campo dei mobili e la ditta Pefor, che confina con Cerioli. Qui hanno preso stufe e barbecue. Sabato sera a Vaiano Cremasco i ladri hanno buttato all’aria l’azienda del presidente degli industriali della provincia Umberto Cabini, sventrando la cassaforte. Martedì notte è toccato a due ditte confinanti, a Spino d’Adda, il cui muro divisorio è stato abbattuto. In questo caso i carabinieri sono riusciti a recuperare la refurtiva, abbandonata dai malviventi braccati.

C’è preoccupazione da parte dei sindaci, ma anche da parte delle forze dell’ordine, che non sanno più da che parte girarsi. Perché appare chiaro che il territorio è sotto assedio di bande di professionisti che si fanno beffe delle forze dell’ordine, delle agenzie di sorveglianza e dei sistemi d’allarme. «È una battaglia impari – dicono le forze dell’ordine – perché ogni notte ci tocca correre da tutte le parti per cercare di arginare i furti». Preoccupazione anche da parte dei primi cittadini. Per tutti, parla Domenico Calzi, sindaco di Vaiano Cremasco: «Ogni giorno riceviamo notizie di raid da parte di bande organizzate. Per quel che ci riguarda abbiamo aderito al bando regionale sulla sicurezza, che si è chiuso qualche giorno fa. Entro metà aprile sapremo se potremo contare su questo contributo che ci permetterà di blindare il paese, allestendo sette varchi e permettendoci di controllare chi entra e chi esce. In questo modo avremo una difesa in più. In caso contrario, speriamo che noi sindaci di Scrp si trovi l’accordo sul progetto dei varchi territoriali».