Provinciali cremasche, strade di sangue. In sei anni 56 vittime e decine di feriti

Record negativo al breve tratto Pianengo-Cremosano: 4 morti in cinque chilometri. Seguono la Soncino-Calcio, la Rivoltana e la Pandino-Casaletto di Silvio Agosti

Un'ambulanza

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Crema, 29 ottobre 2014 - Sono 56 le vittime di incidenti sulle strade provinciali del Cremasco secondo l’indagine annuale dell’Aci che ha reso noti i dati dal 2006 al 2012. Numeri che confermano la pericolosità di percorsi tristemente noti per la serie di incidenti. Il record spetta al breve tratto d’asfalto che unisce Pianengo e Cremosano, poco più di cinque chilometri su cui hanno perso la vita cinque persone. Statistica poco invidiabile anche quella della strada Soncino-Calcio, solo 3 chilometri in provincia di Cremona: qui si sono contate ben quattro vittime e per dare l’idea della pericolosità va sottolineato che il numero di incidenti è basso, ma quasi tutti hanno esito fatale. E poi il tratto di Rivoltana di 3,9 chilometri che ha spezzato quattro vittime. Altrettanti morti si sono contati sulla Pandino-Casaletto Vaprio che misura 5,7 chilometri. Numeri allarmanti che invitano a mettere in sicurezza alcuni punti importanti della rete viaria del Cremasco.

La buona notizia è che da tre anni il numero delle vittime è in calo e nel 2012, ultimo dato certificato dall’Aci, si è scesi a quota quattro dalle 13 del 2010. Ma le criticità non mancano perché il numero di incidenti è stato comunque rilevante. Tredici gli episodi sulla Crema-Vailate che hanno causato venti feriti, 10 sulla Pandino-Casaletto Vaprio con 18 feriti, 17 i contusi sulla Rivolta-Boffalora in 13 scontri. Ma nell’ultimo anno poche strade sono state immuni da scontri e se si allarga la ricerca al 2006 si può dire che ogni chilometro della rete cremasca è stato al centro di un incidente.

Da segnalare l’aumentata pericolosità della Ripalta-Capergnanica: le due vittime si sono registrate negli ultimi anni. Invece sul tratto che da Pianengo va a Cremosano il numero di morti non è aumentato dal 2010. Cambiamenti dovuti a volte alla fatalità, ma in altri casi alla messa in sicurezza di alcuni tratti. In particolare le rotatorie hanno facilitato il compito di chi doveva affrontare gli incroci della Melotta (qui tre vittime nel tratto che va da Soncino a Casaletto di Sopra). Tra le strade più sicure le due vie che da Crema portano a Credera e Casaletto Ceredano, circa sei chilometri dove non si sono verificati mortali, così come sulla Castelleone-Montodine o sulla Scannabue-Vailate. Invece tratti pericolosi sono i 12 chilometri che collegano Offanengo a Castelgabbiano o i 10 della Montodine-Casaletto, entrambi teatro di tre morti negli ultimi anni.