Inseguimento a folle velocità, arrestati due banditi di vent’anni

Montodine, con un complice stavano scappando su un’auto rubata

L’auto dei banditi risultata rubata a Verona e una pattuglia dei carabinieri sul posto al momento dell’arresto dei due malviventi

L’auto dei banditi risultata rubata a Verona e una pattuglia dei carabinieri sul posto al momento dell’arresto dei due malviventi

Montodine, 24 gennaio 2017 - Inseguiti per oltre venti chilometri e raggiunti mentre, a piedi, stavano cercando di confondersi con le persone del paese. Due pregiudicati albanesi di 20 anni senza fissa dimora sono stati catturati dai carabinieri di Bagnolo Cremasco, aiutati da altre sei pattuglie, dopo un rocambolesco inseguimento. «Abbiamo intercettato l’auto poco dopo le 17.30, quando ha cominciato a fare buio, mentre arrivava a Crema dalla Paullese», hanno raccontato i militari. L’auto intercettata era una Volvo S60. A bordo c’erano tre persone e i carabinieri, controllando la targa, hanno scoperto che si trattava di una macchina rubata in provincia di Verona a metà dicembre. L’inseguimento è cominciato sulla tangenziale di Crema.

I malviventi si sono accorti della gazzella e hanno accelerato, mettendo in atto sorpassi che hanno messo in pericolo i passanti. Quando i banditi sono arrivati al rondò di Ca’ delle Mosche, hanno preso per Castelleone. I carabinieri hanno organizzato un posto di blocco, la Volvo a tutta velocità è arrivata vicino e non ha potuto far altro che girare verso Montodine, imboccando una strada tortuosa che l’ha costretta a rallentare. Anche a Montodine i carabinieri avevano fatto in tempo ad allestire un altro posto di blocco e a quel punto i fuggiaschi hanno deciso di tentare di allontanarsi a piedi. Hanno fermato l’auto e sono fuggiti a Montodine, dove ad attenderli c’erano una decina di militari. Due sono stati bloccati, il terzo è riuscito a dileguarsi. Sulla Volvo i militari hanno trovato una ricetrasmittente con la quale comunicare per evitare di essere intercettati con i cellulari e poi, nel bagagliaio, c’erano un piede di porco e un flessibile. Avvisato della cattura, il magistrato ha disposto il fermo per entrambi gli stranieri, ordinando di incarcerarli. Le accuse sono di ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di arnesi atti allo scasso. Nonostante la giovane età, entrambi sono pregiudicati.