Piano parcheggi, fumata nera: piattaforma informatica in tilt

Invitate 8 aziende. Risulta una sola adesione anziché due di PIER GIORGIO RUGGERI

Gli stalli da gestire sono 1.807

Gli stalli da gestire sono 1.807

Crema, 14 febbraio 2016 - Doveva essere svelato lunedì scorso il nome del vincitore dell’asta a inviti per realizzare l’ambizioso piano parcheggi cittadino che avrebbe permesso alla ditta prima classificata di realizzarlo e sfruttarlo da qui a 10 anni. Invece non se ne è fatto nulla e con ogni probabilità domani i termini del bando saranno riaperti, in quanto c’è stato un inghippo tecnico: la piattoforma informatica che doveva ricevere le offerte è andata in tilt e ha registrato una sola adesione, mentre pare che ne siano state formalizzate almeno due. Dopo aver scoperto quanto accaduto, in Comune si sono succedute varie riunioni. Si è deciso di chiedere spiegazioni a chi gestisce la piattaforma e, quindi, a chi deve ricevere le offerte delle ditte interessate e poi emettere la graduatoria finale. Stiamo discutendo di un bando d’asta pubblico che parla di un introito per il Comune di 795 mila euro l’anno a fronte della gestione di 1.807 stalli a pagamento, dei quali 530 nuovi di zecca e che possono dare un introito al gestore stimato vicino a 1,2 milioni di euro l’anno.

Le aziende invitate a partecipare al bando erano otto e il via libera all’asta era stato dato dal consiglio comunale del 4 dicembre scorso. Naturalmente l’ok non è stato indolore, in quanto le opposizioni e anche Rifondazione, forza di governo, avevano espresso il loro parere negativo, anche se da punti di vista diversi. Secondo il centrodestra l’aumento di 530 stalli a pagamento deve considerarsi vessatorio per l’utente, mentre secondo Rifondazione aumentare del 42% i posti auto era del tutto fuori luogo. Ma il piano era stato fortemente difeso dall’assessore Fabio Bergamaschi, che lo aveva ideato e illustrato. Stalli dotati di microchip che comunicano su smartphone e piattaforma o con un app e informano quando il posto si libera, vogliono dire un taglio all’inquinamento di circa il 30%, evitando alle auto di girare a vuoto in cerca di un posto e mettono la città di Crema all’avanguardia riguardo a questa tecnologia. Tutto questo, naturalmente ha un costo che incide non poco. Per questo motivo l’azienda leader dei parcheggi nell’Italia del Nord, quella di Roberto Sudati, ha detto di no e su otto inviti a partecipare al bando, solo due (pare) si sono fatti avanti.