Prof licenziato per la pipì nel cespuglio: è il giorno del ricorso

Per il ricorso è stato scelto di seguire la procedura Fornero, più rapida, dato che il giudice fissa con decreto l'udienza entro quaranta giorni

Stefano Rho (De Pascale)

Stefano Rho (De Pascale)

Bergamo, 10 febbraio 2016 - Nuova tappa nella storia del professore Stefano Rho. Depositato in giornata alla Cancelleria del giudice del lavoro del Tribunale di Bergamo il ricorso per impugnare il licenziamento del prof di filosofia. Il docente bergamasco è stato licenziato 11 anni dopo aver fatto la pipì in un cespuglio, per aver omesso di dichiarare il "reato".

Per il ricorso è stato scelto di seguire la procedura Fornero, più rapida, dato che il giudice fissa con decreto l'udienza entro quaranta giorni, che decorrono dal giorno del deposito del ricorso. Il caso del docente licenziato per la dichiarazione non veritiera circa i propri precedenti penali sul modulo della presa di servizio, ha fatto il giro d'Italia per la pittoresca tipologia di reato (fare pipì in un cespuglio) all'origine della vicenda, che ha fatto risaltare la sproporzione della situazione, ma anche emergere molti altri casi, spesso altrettanto singolari, di docenti e personale scolastico che rischiano il licenziamento dopo che la sezione regionale della Lombardia della Corte dei conti ha stabilito che la dichiarazione non veritiera è comunque causa di licenziamento.