Violentata per ore dal suo ex, lui si difende: "L'ho solo colpita al volto"

Due versioni completamente diverse

L’arrivo dei carabinieri tra i palazzi di Zingonia

L’arrivo dei carabinieri tra i palazzi di Zingonia

Bergamo, 2 marzo 2017 - Resta in carcere il marocchino di 31 anni arrestato lunedì con l’accusa di aver sequestrato e violentato la sua ex fidanzata, una connazionale di 33 anni. Lo ha deciso ieri mattina, al termine dell’interrogatorio in carcere, il gip Marina Cavalleri. Al giudice l’uomo, difeso dall’avvocato Luca Bosisio, ha negato di aver sequestrato la donna e di averle usato violenza. «Ci eravamo lasciati da tempo – ha sostenuto il 31enne –, ma domenica le ho telefonata per chiederle se potevamo vederci. Lei mi ha risposto che era a casa perché si sentiva poco bene. Poi, però sempre quella giornata, l’ho vista in giro, mi sono arrabbiato per essere stato preso in giro, l’ho avvicinata e ne è nata una discussione, al termine della quale l’ho colpita sul viso. Ma non l’ho violentata né sequestrata: è salita in auto e mi ha seguito spontaneamente». Diversa la versione fornita dalla donna, secondo la quale domenica a mezzanotte il suo ex fidanzato l’avrebbe caricata a forza sull’auto, l’avrebbe rinchiusa in un appartamento del palazzo “Athena 1” di corso Europa a Zingonia e l’avrebbe picchiata e violentata fino alle 4 di lunedì mattina.

Solo a quell’ora l’avrebbe lasciata libera e lei, dolorante e terrorizzata, con il volto gonfio per le botte subite, ha chiamato il 112 ed è fuggita in direzione della statale 525. Un’ambulanza della Croce Bianca di Boltiere l’ha caricata alle 4,15 all’altezza di Osio Sopra e l’ha trasportata all’ospedale di Bergamo, dove è stata medicata, con una prognosi di 20 giorni. Nel frattempo i carabinieri di Treviglio si sono messi sulle tracce del marocchino e lo hanno intercettato poco dopo in auto sulla statale, ma lui è fuggito. L’inseguimento è durato qualche chilometro, fino a che i militari l’hanno bloccato all’altezza di Dalmine.