Rubata a Seriate, ritrovata dopo 26 anni pala d’altare del ’600

I carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio di Monza hanno recuperato “San Cristoforo tra i santi Rocco e Nicola”, opera del pittore Sebastiano Cima

Capitano Francesco Provenza

Capitano Francesco Provenza

Bergamo, 20 luglio 2017 - I carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio di Monza hanno recuperato la pala d’altare “San Cristoforo tra i santi Rocco e Nicola”, opera del pittore Sebastiano Cima, risalente al ‘600, che era stata rubata il 5 settembre del 1991 nella Bergamasca, nella chiesa parrocchiale di Seriate. All’epoca il furto destò grande scalpore, sia per la dinamica che per il valore storico-artistico dell’opera. I militari monzesi hanno riconosciuto il quadro sulla pubblicità di un’asta, in programma in Germania, a Monaco di Baviera, e che è stata immediatamente bloccata.

Della vicenda è stato interessato il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bergamo, Fabio Pelosi, che, con la collaborazione della magistratura tedesca, ha chiesto e ottenuto dal tribunale di Bergamo la confisca della pala d’altare, che attualmente si trova ancora in Germania in attesa di essere riportata in Italia. Nel registro degli indagati sono finiti due mercanti d’arte, un cittadino bresciano e un uomo residente a Vicenza Sono loro le persone che, stando alle contestazioni, hanno ceduto il quadro all’asta.

Sono accusati di esportazione illecita di opere d’arte, di ricettazione e di riciclaggio. I carabinieri di Monza hanno accertato che l’opera è stata tagliata in due parti (probabilmente per tentare di ricavarne un doppio profitto) e all’asta in Germania sarebbe andata solo la parte che ritrae i santi Cristoforo e Rocco. Se verrà provato che i due indagati hanno tagliato loro il quadro, dovranno rispondere di riciclaggio, se, viceversa, hanno provveduto solo a venderla risponderanno solamente di ricettazione.

Gli investigatori dell’Arma, una volta individuati i due mercanti d’arte, hanno perquisito le loro abitazioni e i loro uffici, ma non hanno trovato le altre parti della pala. La Curia di Bergamo ha riconosciuto l’opera ed è pronta a riaccoglierla non appena arriverà il nulla osta dalla Germania.