Hacker all’assalto del sito colpevolista: denunciati 29 "amici" di Bossetti

Bergamo, in tilt “IlDelitto.it”. Intanto la moglie Marita incontra Di Pietro

Massimo Bossetti

Massimo Bossetti

Bergamo, 16 novembre 2017 - Sostenitori di Bossetti denunciati per un attacco hacker a un sito internet, un episodio che si inserisce nella polemica, spesso aspra, in corso fra colpevolisti e supporter dell’innocenza dell’uomo all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Un incontro di Marita Comi, moglie del muratore di Mapello, con Antonio Di Pietro, ex pm e uomo simbolo del pool di magistrati di “Mani pulite”.

Altri due capitoli si scrivono nella storia infinita legata alla tragedia della tredicenne di Brembate di Sopra. Ventinove sostenitori dell’innocenza di Bossetti sono stati denunciati con l’accusa di avere oscurato con un attacco hacker, a Vicenza, il server di un sito internet. Vittima la rivista online “Il Delitto”, con redazione a Legnano, che ha denunciato alla procura di Busto Arsizio 29 persone per interruzione abusiva di sistema informatico, minacce, diffamazione aggravata, sostituzione di persona. Per impedire la connessione al sito della rivista sarebbero stati effettuati, secondo la denuncia, attacchi di tipo DoS (Distribted denial of service) che, scavalcando ogni sistema di protezione, puntano a rendere inutilizzabili e irraggiungibili interi data center e reti di distribuzione di contenuti. Un servizio online rimane così inaccessibile per ore, giorni e in alcuni casi anche settimane. Sempre secondo i responsabili del sito, sarebbero stati gli stessi autori a rivendicare pubblicamente l’attacco, criticando la rivista per i suoi servizi sulla vicenda di Yara Gambirasio e vantando anche di «atterrare il service per una settimana».

La denuncia è stata presentata da Salvo Bella, giornalista siciliano, direttore della rivista. I reati sarebbero stati commessi dalla maggior parte dei querelati con l’impiego di nomi falsi. Questo configurerebbe il reato di sostituzione di persona, che consiste appunto nell’attribuirsi una falsa identità per procurare un vantaggio o causare un danno. Marita Comi, accompagnata dal fratello Agostino, ha incontrato Di Pietro nell’abitazione dell’ex magistrato a Curno, nei pressi di Bergamo, lo scorso 11 novembre. Un incontro riservato ma neppure tanto, visto che lo ha rivelato il settimanale “Oggi”. «La signora Comi – ha puntualizzato l’avvocato Claudio Salvagni, difensore di Bossetti con Paolo Camporini – ha con Di Pietro una conoscenza comune. Ha chiesto di incontrarlo perché desiderava un suo parere sulla Cassazione, se riteneva che le fosse ancora lecito sperare. Da parte della signora non c’è nessuna intenzione di sostituire gli attuali difensori. Di Pietro si è anzi complimentato con la difesa per il lavoro svolto finora». A fine mese i legali di Bossetti presenteranno il ricorso alla Suprema Corte contro la sentenza con cui, il 17 luglio, i giudici dell’Assise d’appello di Brescia hanno confermato la condanna al carcere a vita pronunciata un anno prima dall’Assise di Bergamo.