Nessuna molestia, assolto ex curato parrocchia di Serina

La rabbia della giovane che l'accusa: "Questa non è giustizia, farò ricorso"

ll religioso era accusato di aver abusato di una bambina di 6 anni. Il pm aveva chiesto 12 anni

ll religioso era accusato di aver abusato di una bambina di 6 anni. Il pm aveva chiesto 12 anni

Serina, 28 ottobre 2016 - Assolto perchè il fatto non sussiste. Si è concluso così il processo contro don Marco Ghilardi, 40 anni, ex curato della parrocchia di Serina, difeso dall’avvocato Roberto Bruni, finito alla sbarra con l’accusa di violenza sessuale su minore: per il pm Gianluigi Dettori, che aveva chiesto una condanna a 12 anni di reclusione, il religioso per cinque anni, dal 2001 al 2005, avrebbe abusato, palpeggiandola in più occasioni, di una ragazzina che all’inizio della vicenda aveva 6 anni (ora ne ha 21), che frequentava l’oratorio ed era una sua alunna nell’ora di religione. Il collegio giudicante ha anche trasmesso gli atti alla Procura perchè valuti se sussista il reato di falsa testimonianza nei confronti di una suora, che era stata una delle insegnanti della presunta vittima all’asilo e che nel corso del dibattimento avrebbe fornito delle dichiarazioni non veritiere contro la ragazzina.

Don Ghilardi che si è sempre proclamato innocente e non si spiega perchè l’ex alunna l’abbia denunciato solo nel luglio del 2013, una settimana prima di compiere i 18 anni («Avevo paura di non essere creduta»), non era presente alla lettura della sentenza, al contrario della giovane che con la sua denuncia l’ha costretto ad affrontare il processo. «Se questa è la giustizia, va bene così. - ha dichiarato delusa la ragazza - Don Marco mi ha rovinato la vita, ma io vado avanti a testa alta. Sono venuta qua per avere giustizia, ma non l’ho ottenuta. Comunque non mi arrendo e farò ricorso in appello. Certe situazioni bisogna provarle sulla propria pelle». Duro il commento della madre della ragazza: «Don Marco si dovrebbe vergognare per quello che ha fatto. Se questi sono i preti! Durante le varie udienze non ha mai avuto il coraggio di guardare mia figlia negli occhi, vorrà pur dire qualcosa».

Un dato colpisce di questa vicenda: la ragazza ha deciso di rivelare i presunti abusi nel giugno 2013, quando erano passati 8 anni dai fatti, tra i 6 e i 10 anni. Quanto pesa la sua credibilità? Nulla, secondo il pm perchè «la giovane appartiene a una famiglia molto religiosa, abita una frazione di Serina, un ambiente in cui una bambina che avesse osato denunciare il sacerdote del paese si sarebbe esposta alla pubblica critica». Diverso il parere dell’avvocato Bruni, che aveva invocato l’assoluzione: «Siamo di fronte ad un racconto infarcito di inverosimiglianze e discrasie. La denuncia 8 anni dopo i fatti pesa perchè i racconti non sono di una bambina, situazione che sarebbe stata comunque delicata, ma di una bambina diventata nel frattempo adulta». Non solo. I riscontri che il pm ritrova nei testimoni, secondo il difensore dell’imputato, non esistono: «La ragazza si confida con sette persone, ma è sempre lei la fonte di accusa, solo lei. È inoltre una balla clamorosa che il sacerdote la molestasse in una classe con 20 alunni dove i banchi erano tutti attaccati».