Europa League, "Atalanta nella storia ma il bello deve arrivare"

Percassi: "però restiamo con i piedi per terra"

Esultanza "Papu" Gomez

Esultanza "Papu" Gomez

Bergamo, 9 dicembre 2017 - Voglia matta di Europa. E di continuare a sognare. L’impresa realizzata dall’Atalanta, la vittoria nel girone E con 14 punti (secondo miglior risultato del torneo dietro ai 16 punti dei russi dello Zenit di Mancini), è già stata metabolizzata dal popolo nerazzurro dopo una lunga notte di festa. I 14mila presenti al Mapei Stadium hanno celebrato Gasperini e la squadra tributandogli con cori e applausi, prima di riversarsi in massa negli autogrill dell’autostrada per brindare con tutto quello che hanno trovato. Chi è rimasto a casa ha esultato nei tanti bar restati aperti fino a tarda notte, qualcuno ha strombazzato con il clacson in zona stadio fino a mezzanotte. Al risveglio però l’unico pensiero della tifoseria, stando al termometro dei social, è stato rivolto all’avversario di febbraio.

Il primo avverasrio. Perché i successi nel girone eliminatorio sono stati gli antipasti di un appetito cresciuto divorando Everton, Apollon e Lione. Ora l’Atalanta ci crede a questa coppa, anche se nessuno tra Gasperini e i suoi giocatori lo dirà mai apertamente. Anzi qualcuno lo ha detto. Bryan Cristante per esempio qualche giorno fa ha ricordato che l’Europa League non è un campionato ma turni da due partite in cui tutto può succedere. E visto che questa Dea sta dimostrando di potersela giocare con avversari di peso e prestigio perché non sognare di tornare a Lione a giocarsi la finale a maggio? Il presidente Antonio Percassi, dopo essersi quasi commosso («Un grande risultato, una roba inimmaginabile all’inizio della coppa. Arrivare davanti a squadroni come Everton e Lione è una soddisfazione enorme»), e aver ricordato la portata storica di questa galoppata europea («Storicamente credo che questa annata sia da scrivere su tutti i libri. E non è ancora finita»), ha invitato tutti a restare saldamente con i piedi per terra. E a restare concentrati solo sul campionato almeno fino a febbraio.

«Ora dobbiamo tenere i piedi per terra sapendo di aver fatto una cosa straordinaria. Da febbraio - ha ricordato il numero atalantino nella notte di festa al Mapei Stadium di Reggio Emilia - ci saranno gli squadroni e sarà sempre più difficile. Ce la giochiamo, non abbiamo nulla da perdere, ma solo da guadagnare, soprattutto in esperienza. Se arrivassero anche i risultati sarebbe il massimo. Ma ora c’è da pedalare in campionato, c’è da pensare al Genoa». La squadra e Gasperini, peraltro ex di turno atteso con affetto e riconoscenza dal pubblico rossoblu, hanno già la testa al monday night di Genova, tanto che ieri mattina il mister ha subito fatto allenare la squadra a Zingonia per non far calare la tensione. Ma Bergamo e il popolo nerazzurro non guardano a Marassi, ma a Nyon, dove lunedì si terrà l’atteso sorteggio per i sedicesimi. Atteso perché i tifosi atalantini vorrebbero regalarsi un altro sogno. Il più gettonato sui social è il Celtic Glasgow, per il blasone e per il fascino del suo stadio. A seguire il Borussia Dortmund, sempre per il fascino di uno stadio peraltro preso a modello dai Percassi per il drastico restyling che dalla prossima estate subirà l’Azzurri d’Italia. Molti infine sognano Mosca e lo Spartak dell’ex nerazzurro Carrera.