"Adeste fideles" a scuola, la preside ci ripensa e canterà la prima strofa

Cambio di rotta deciso nel consuglio di classe, la preside: "Mi sono sentita offesa dal fatto che la mia fede cristiana sia stata messa in discussione, non devo giustificare nulla"

Alunni in classe (Foto archivio Baldi)

Alunni in classe (Foto archivio Baldi)

Casazza, 1 dicembre 2015 - Il 20 novembre aveva scatenato feroci polemiche, soprattutto da parte della Lega Nord e del consigliere regionale del Carroccio, Silvana Santisi Saita, la sua decisione di non includere il brano della tradizione natalizia “Adeste fideles” nel programma di un concerto di Natale da tenersi all’Istituto comprensivo di Casazza, perché decisamente «troppo legato alla religione cristiana» e, stando alle accuse, «fonte di possibile disagio per gli alunni stranieri, figli di immigrati, che frequentano la scuola». Adesso, però, dopo averci pensato per giorni, Maria Antonia Savio, dirigente dell’istituto comprensivo, che ha sempre respinto le contestazioni («La religione non c’entra»), ha cambiato idea: “Adeste fideles” si suonerà nello spettacolo natalizio della scuola, in programma il prossimo 19 dicembre.

E Maria Antonia Savio canterà la prima strofa, accompagnata dalla banda del paese. «Spero che con questa decisione – spiega la dirigente – si chiudano delle polemiche sterili ed inutili, che non fanno bene all’istituto e a quanti si sforzano, ogni giorno, con i genitori, nella formazione dei ragazzi. È una decisione che è stata presa nel consiglio di classe: in quella riunione ho spiegato ai genitori degli alunni la mia posizione e quella della scuola, che non ha steccati, pregiudizi e preconcetti. Mi sono sentita offesa dal fatto che la mia fede cristiana sia stata messa in discussione, non devo giustificare nulla. Chi conosce come funziona il mondo scolastico sa benissimo come si struttura un piano didattico che per Casazza aveva un tema ben particolare. Invece si è cercato di creare un polverone per avere una ribalta mediatica, non pensando al danno che si fa alla scuola, ai ragazzi prima di tutto, e a quanti hanno a cuore la formazione delle giovani generazioni».