Poliambulatorio di Rovagnasco: 600 firme chiedono la riapertura

Il sindaco si è fatto promotore della petizione rivolta ad Ats. C’è la promessa di ripartire ma il virus ha ridotto il personale

Il sindaco di Segrate Paolo Micheli

Il sindaco di Segrate Paolo Micheli

Segrate (Milano), 15 giugno 2020 - Seicento firme per la riapertura del poliambulatorio di Rovagnasco, la struttura dell’azienda socio ospedaliera Melegnano-Martesana, chiusa durante il lockdown e mai riavviata. Sospese le visite specialistiche – dalla cardiologia all’oculistica – i segratesi "preoccupati e amareggiati" chiedono risposte sul futuro del centro medico di via Amendola. E così hanno lanciato una raccolta firme che in breve ha raggiunto 600 adesioni. "Risale al 7 maggio la delibera della Regione – spiegano i promotori della petizione - con le linee guida per la graduale riapertura delle prestazioni. Altre strutture socio-sanitarie, pur con dovute precauzioni sanitarie, hanno riaperto e ripreso l’attività ordinaria. Ma i cittadini di Segrate che si recano alla struttura della nostra città, trovano ancora le porte chiuse. E chiamando i servizi di prenotazione, si viene dirottati presso presidi in altri Comuni. Creando un forte disagio nella popolazione, spece tra gli anziani privi di mezzi autonomi".

I segratesi chiedono un incontro con Asst per capire tempi e modi della riapertura e per avere "la garanzia che non saranno effettuati tagli al poliambulatorio", visto che nelle ultime strategie aziendali sarebbe spuntato un punto di domanda sul potenziamento delle specialità presenti nel poliambulatorio di Rovagnasco. Il sindaco Paolo Micheli ( nella foto ) ha incontrato l’azienda. "Il direttore generale Angelo Cordone mi ha assicurato che il nostro poliambulatorio verrà riaperto – dice Paolo Micheli –, l’azienda sta gestendo il post emergenza con il personale ridotto e i vincoli della nuova fase, ma la riapertura è certa".