Caso mensa, a San Giuliano scatta la protesta

Presidio davanti al municipio di Si Cobas e Spazio marocchino-italiano per la Solidarietà

La protesta davanti al Comune

La protesta davanti al Comune

San Giuliano (Milano), 18 novembre 2018 - Stranieri e mense scolastiche, scatta la protesta davanti al municipio. Ieri mattina un presidio organizzato dal Si Cobas in accordo con lo Spazio marocchino-italiano per la Solidarietà ha riportato in primo piano il provvedimento, adottato dal Comune di San Giuliano in ottemperanza a una direttiva regionale, che impone agli extracomunitari residenti sul territorio di presentare dei documenti aggiuntivi all’Isee, per poter accedere alle mense e al trasporto scolastico con tariffa agevolata.

In particolare, agli stranieri viene chiesto di produrre dei certificati, opportunamente tradotti, che attistino il possesso, o il non possesso d’immobili nei Paesi di provenienza. Senza gli incartamenti, alla famiglia viene applicata la retta massima. Secondo i manifestanti, arrivati a San Giuliano anche da fuori città, quel provvedimento è discriminatorio. "Perciò chiediamo che torni a valere il sistema dell’autocertificazione - afferma Yahya El Matouat, presidente dello Spazio marocchino-italiano per la Solidarietà -. Molte famiglie senza i certificati sono costrette a prelevare i figli da scuola all’ora di pranzo. Un fatto penalizzante anche sotto il profilo educativo e didattico perché i bambini hanno bisogno di stare insieme ai loro compagni". Salah Dagnague, Said Dahman e Mbarek Benrami hanno tutti tre figli. In attesa dei documenti, li riportano a casa per pranzo. "Del resto, cos’altro dovremmo fare? Non possiamo certo permetterci di pagare la retta più alta. Avere quei certificati è una cosa lunga, fa perdere tempo. Così ci sentiamo penalizzati".

"Avere quei documenti richiede tempo e soldi - rilancia Cherkaoui Haris -. Ci sono famiglie che se li sono visti respingere, dopo esserseli procurati. Persino le donne che non lavorano devono presentare i certificati, è un paradosso". A San Giuliano non manca chi è in regola con gli incartamenti richiesti, come Yassine Errachidi. "Non dico che sia stato facile, ho dovuto delegare al ritiro un mio familiare, in Marocco. Siamo una famiglia monoreddito, con due bambini. Dobbiamo già pagare l’affitto, sarebbe stato impossibile dover pagare la retta massima per la mensa". In rappresentanza dell’amministrazione locale, l’assessore alla sicurezza Daniele Castelgrande è stato presente davanti al Comune, durante il presidio, e ha parlato con alcuni dei manifestanti per ascoltarne la posizione.

Il sindaco Marco Segala, che in più di un’occasione ha precisato che "nessun bambino resta a digiuno", ha fatto sapere che il provvedimento rimane in vigore. La scelta di chiedere agli stranieri le certificazioni aggiuntive all’Isee è stata assunta dai nove Comuni di Assemi, il distretto sociale del Sudest Milanese; ad oggi, però, solo San Giuliano e Melegnano stanno applicando nei fatti il regolamento. La situazione ha creato una difformità geografica nell’esecuzione della direttiva e anche per questo continua a essere oggetto di dibattito.