A Rozzano la Tari più costosa

Duecento per cento in più confronto alla migliore, Cernusco

Bocciate anche San Giuliano e San Donato, buon piazzamento per Corsico

Bocciate anche San Giuliano e San Donato, buon piazzamento per Corsico

Rozzano (Milano), 24 marzo 2018 - L'analisi condotta dall’Ufficio studi e Direzione tributaria di Confcommercio Milano non è facilissima da leggere. Sarà per termini specifici, percentuali, persino equazioni, che per chi non mastica l’argomento risultano difficili da capire e interpretare. Quello che però l’analisi ci dice con chiarezza, è che esiste una grande differenza dell’importo della tassa rifiuti per le imprese tra i Comuni della Grande Milano.

L’indagine, insomma, parla di quanto le imprese debbano pagare come tassa rifiuti e dove si registrano flessioni o sproporzioni rispetto a territori con le stesse caratteristiche. A mettere sotto la lente dati, numeri e percentuali, ha pensato la Confcommercio Milano che ha preso in esame tutti i 250 Comuni del territorio, escludendo Milano città, perché «l’area non è confrontabile con gli altri Comuni per popolazione ed elevatissima presenza di lavoratori pendolari», spiegano dall’Unione.

A cosa serve uno studio del genere lo chiarisce il segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, Marco Barbieri: «La ricerca permette un contronto utile con le amministrazioni comunali. Si tratta di un modello ideato per monitorare, anno dopo anno, l’andamento della tassa sui rifiuti che impatta, in vario modo, sui costi delle imprese. Non si dovrebbero registrare differenze così forti su territori con caratteristiche simili».

E invece le differenze ci sono. Per misurarle, l’Ufficio studi ha individuato la cosiddetta benchmark, cioè la linea di equilibrio mediana, in parole ancora più spicciole, un parametro, un punto di riferimento e comparazione. In questo studio, il benchmark è stato studiato raggruppando diversi dati: le tariffe della Tari in categorie omogenee, la quantità e il costo pro capite della gestione dei rifiuti urbani, la quota di raccolta differenziata, il costo delle utenze non domestiche e quanti sono i pendolari, cioè i non residenti.

Risultato: una classifica dei Comuni più virtuosi e di quelli dove i risultati sono scarsi (ma migliorabili). La classifica si divide in due: Comuni grandi, con più di 30mila abitanti, e Comuni medi (meno di 30mila). Per la prima categoria, il gradino più alto del podio se lo prende Cernusco sul Naviglio. Buon piazzamento anche per Corsico. Il peggiore? Rozzano, dove la tariffa è quasi del 200% in più rispetto a quella di Cernusco. Sulla disparità pesa molto il sistema di raccolta differenziata (al 44,7%, cioè 11 punti in meno sotto la linea di paragone).

«Una performance pessima – si legge sul documento – che ha la sua ragione d’essere nella pessima quota della raccolta differenziata». Male anche San Giuliano e San Donato, che però si collocano in posizioni migliori di Rozzano. Non va meglio a Pieve Emanuele, ultimo in classifica nella categoria Comuni con meno di 30mila abitanti. Rimandata anche Buccinasco che si colloca poco al di sotto della media.