Rozzano, morta sul pianerottolo: c’è chi sa ma tace

L’indagine sul giallo di via Ginestre rimbalza contro un muro di silenzio

I carabinieri stanno ascoltando i residenti del rione

I carabinieri stanno ascoltando i residenti del rione

Rozzano (Milano), 5 gennaio 2018 - Le indagini non si fermano e i carabinieri sono intenzionati a setacciare ogni centimetro del quartiere alla ricerca di chi possa sapere qualcosa. Sì, perché pare impossibile che nessuno abbia visto o conoscesse la 43enne brasiliana trovata morta, senza segni evidenti di violenza, nel tardo pomeriggio di mercoledì sul pianerottolo di un palazzo in via Ginestre. Ancora offuscati i contorni della vicenda, la morte stessa della donna residente a Milano e il motivo per cui fosse a Rozzano, una città che secondo le primissime ricostruzioni non era solita frequentare. Eppure qui qualcuno conosceva. Qualcuno che ancora non ammette il rapporto, fa finta di nulla, tace elementi che potrebbero essere fondamentali per chiudere il caso. Uno, tra i più importanti, arriverà dall’esito dell’autopsia, disposta immediatamente sul corpo della donna. Potrebbe rivelare che la causa del decesso sua riconducibile all’uso di droga che faceva: uno dei pochi elementi chiarissimi fino a questo momento. Gli altri indizi, almeno per ora, non si svelano: un silenzio necessario per non inquinare le indagini già complesse da portare avanti proprio perché sembra non esserci neanche una testimonianza che possa consentire di ricostruire gli ultimi istanti di vita della donna.

Uno spunto in più lo ha offerto il marito, chiarendo che era da giorni che non vedeva la moglie e lasciando intendere che il rapporto tra i due fosse tutt’altro che sereno. Forse è questo che l’ha spinta ad allontanarsi, a cercare rifugio a Rozzano, da qualche conoscente che le ha aperto la porta ma che ora nega qualsiasi tipo di rapporto. Una serie di anomalie su cui i carabinieri della Compagnia di Corsico guidati dal capitano Pasquale Puca e dal tenente Armando Laviola hanno puntato un faro grande come tutto il quartiere Aler, dove le viette si intrecciano di fianco al traffiato viale Lombardia.

Una tra tutte: la donna è stata trovata senza scarpe, vestita con pochi abiti, nonostante le temperature che hanno sfiorato gli zero gradi. Un abbigliamento dimesso, poco curato. Era uscita così di casa? E nessuno l’ha notata, vagare in quel modo e senza scarpe? I militari suonano a ogni porta, ogni citofono dei palazzi per cercare di ricostruire il legame che la 43enne aveva con Rozzano, con quella via, con quel palazzo dove un’inquilina l’ha trovata stesa senza vita, al primo piano sul ballatoio di fronte alla porta dell’ascensore. In un mercoledì pomeriggio come tanti, con scuole e uffici ancora chiusi per le vacanze di Natale. Ma nessuno ha visto nulla.