Rozzano, erbacce alte un metro: benvenuti nella giungla

Limitano la visuale agli incroci e invadono le rotaie del 15

L'erba alta tra le rotaie del tram

L'erba alta tra le rotaie del tram

Rozzano (Milano), 29 maggio 2018 - La città è una giungla sommersa da erbacce che impediscono la visuale ad incroci e rotonde, rendono impraticabili alcuni marciapiedi e hanno addirittura fagogitato le rotaie del tram. Da settimane i cittadini protestano mandando numerose segnalazioni al Comune e si sfogano sui social. Una situazione difficile. Per quanto riguarda le erbacce che hanno ormai ricoperto i binari del tram 15, sia nel tratto rozzanese che va da via dei Missaglia all’attuale capolinea che nel tratto nuovo, ancora cantierizzato, la competenza è di Atm. Per il resto il taglio dell’erba spetta all’amministrazione comunale. In alcune zone le erbacce hanno superato il metro di altezza. Anche se dall’amministrazione comunale fanno sapere che in alcune strade il taglio è già cominciato, come inL'erba alta tra le rotaie del trame via del Volontariato, ma in altre resta il disagio. E sono molti i rozzanesi che, più o meno ironicamente, invocano le pecore in città. Come è stato fatto a Roma.

Anche se ci sono voci contrarie come quella delle sentinelle del Parco Sud: «Le pecore potrebbero portare zecche e questo non va bene soprattutto per chi ha i cani  – spiega Antonio Bruson – certo è che l’erba va tagliata».  Sulla vicenda interviene l’ambientalista milanese Edgar Meyer, scelto dal sindaco di Roma Virginia Raggi come consulente per l’assessorato alla Sostenibilità ambientale. «L’eventualità di pecore tosaerba a Rozzano andrebbe studiata bene, come a Roma. Tenendo presente che le pecore non sono oggetti che si possono sballottare qua e là, bensì esseri viventi che una volta portati in un luogo ci devono rimanere per diverse settimane. E che è necessario mungerle due volte al giorno. Ma la cosa è fattibile. Un’attività che funziona molto bene e che consente notevoli risparmi di tempo e di costi: ad esempio per pulire un’area estesa come il Parco di Centocelle basterebbero solo quattro giorni con un risparmio economico annuo di circa 150 mila euro. Il tutto verrà fatto nel pieno rispetto della legge: gli animali autorizzati devono essere indenni da determinate patologie e sottoposti a profilassi particolari».