Rozzano, festa di Natale cancellata: "Nessun divieto, il preside resti qui"

Il presidio organizzato da un gruppo di insegnanti e genitori di MASSIMILIANO SAGGESE

Circa quaranta persone si sono radunate davanti all’istituto di Rozzano

Circa quaranta persone si sono radunate davanti all’istituto di Rozzano

Rozzano, 30 novembre 2015 - Nonostante la mobilitazione partita sul web, con gli appelli sulla pagine Facebook, è stata scarsa la partecipazione al presidio di solidarietà nei confronti del preside Marco Parma, organizzato ieri mattina davanti alla scuola di via Garofani. Con uno striscione con la scritta «#iostoconparma», si sono presentate circa quaranta persone fra insegnanti e genitori (l’istituto conta 600 alunni). Silenzio assoluto da parte delle docenti, che si sono rifiutate di parlare «per non essere strumentalizzate». «Siamo molto amareggiati - ha invece detto Maria Sbrescia, rappresentante dei genitori nel Consiglio d’Istituto -, conosciamo la scuola e quello che è accaduto non ha nulla a che vedere con la realtà. Non è stato fatto alcun divieto e le feste programmate a settembre avranno luogo normalmente, in più ci sarà la festa d’inverno organizzata dall’Associazione 11 Note per il prossimo 21 gennaio. Non è stato tolto niente, anzi è stato aggiunto».

Davanti all’istituto è passata anche l’assessore regionale Valentina Aprea: «Come Regione non possiamo tollerare questa negazione della nostra identità cristiana e delle nostre tradizioni, ripristinare quel concerto è doveroso per dimostrare che non c’è spazio per chi vuole cancellare la nostra cultura». Valentina Aprea ha annunciato la propria presenza al concerto, allargando l’invito anche al premier Matteo Renzi: «L’esibizione delle classi con i canti di Natale deve essere un esempio e per questo non solo mi unirò al coro dei giovani, ma chiedo che all’evento siano presenti sia il presidente Renzi sia il governatore lombardo Maroni. Dobbiamo dimostrare che sui temi forti non c’è possibilità di negoziazione con nessuno».

«È stato fatto troppo clamore mediatico - afferma Simone D’Agnelli -. Siamo contrari alle dimissioni di Marco Parma, che deve restare al suo posto e continuare a fare quello che stava facendo. È stato ingenuo in certe sue dichiarazioni, ma appare sempre più palese una regia sulla vicenda architettata ad hoc. I fatti sono stati smentiti dai responsabili del plesso». E dallo stesso preside Parma nella sua lettera: «L’unico diniego che ho opposto riguarda la richiesta di due mamme che avrebbero voluto entrare a scuola durante la mensa per insegnare canti religiosi ai bambini cristiani: cosa che continuo a considerare inopportuna. Poiché da più parti si è sostenuta la mia inadeguatezza al ruolo, mi rivolgo nel frattempo alla Direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale affinché valuti l’opportunità di attribuire ad altro collega la reggenza dell’istituto».

di MASSIMILIANO SAGGESE