Mafia a Corsico, la task force rimane

La commissione prefettizia doveva andarsene martedì ma ha bisogno di altro tempo

Il sindaco Filippo Errante e il presidente del Parlamentino Enzo Cirulli

Il sindaco Filippo Errante e il presidente del Parlamentino Enzo Cirulli

Corsico (Milano), 16 febbraio 2019 - La commissione d’indagine prefettizia ha prorogato la propria presenza in Comune. Con qualche giorno d’anticipo rispetto alla sua scadenza naturale (martedì) il team – composto da viceprefetti e altri esperti in materia di pubblica amministrazione – ha già informato che il lavoro ispettivo e di controllo degli atti non è ancora concluso. Quindi continuerà a verificare la documentazione in suo possesso ed, eventualmente, ne richiederò altra prima di trarre le conclusioni e ravvisare o meno eventuali infiltrazioni mafiose, condizionamenti diretti o indiretti nell’attività degli amministratori, dei dirigenti e dei dipendenti. Se questi elementi dovessero essere ravvisati gli scenari potrebbero andare dallo scioglimento del Consiglio comunale al commissariamento di un settore al licenziamento di un dipendente infedele.

Motivo scatenante è stato il “Caso stocco”, la prima edizione del Festival che avrebbe dovuto tenersi nell’ottobre 2016. Un festival che dopo aver ottenuto il patrocinio dal Comune è stato sospeso per via di un nome apposto sul manifesto, quello di un commerciante corsichese, genero di un caoclan. Sebbene le indagini delle forze dell’ordine non avessero evidenziato reati penali, dopo l’intervento della Commissione parlamentare antimafia e le riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, è stato deciso l’avvio del controllo ispettivo firmato dal ministro dell’Interno e attuato dal Prefetto. Era il 19 novembre 2018.

Ma se quello è stato il là, l’attività dei commissari sta andando ben oltre. In questi mesi sono stati richiesti così tanti atti che il presidente del Consiglio Vincenzo Cirulli ha dovuto rinunciare al suo ufficio diventato ora l’aula bunker degli ispettori. Al vaglio le deliberazioni degli ultimi due anni firmate dalla prima amministrazione di centrodestra ma anche quelli delle amministrazioni di centrosinistra precedenti: le ricerche vanno indietro nel tempo anche di 25 anni.

Al setaccio atti relativi all’organizzazione di manifestazioni pubbliche, patrocini, appalti a fornitori e anche assegnazioni di alloggi pubblici e della realizzazioni di opere a scomputo a seguito delle operazioni immobiliari in tutto il territorio. Ovviamente gli atti comunali vengono incrociati con quelli prodotti da aziende, persone e associazioni citate nelle delibere comunali.