Corsico, pochi bimbi in oratorio: il catechismo trasloca

L’attività della parrocchia Spirito Santo si trasferisce all’oratorio San Luigi. E la popolazione del quartiere continua a invecchiare

Sempre meno bambini frequentano l’oratorio

Sempre meno bambini frequentano l’oratorio

Corsico (Milano), 5 febbraio 2019 - Otto battesimi in tutto il 2018 e zero matrimoni. Un numero di bambini sempre più esiguo e un quartiere che invecchiando ha come esigenza principale l’assistenza agli anziani. Sono queste le problematiche che hanno segnato una svolta nell’attività della parrocchia Spirito Santo, nel cuore di piazza Europa, il periferico quartiere di Corsico. Un cambiamento non accettato da tutti. Alcuni residenti si sono lamentati perché i cancelli dell’oratorio sono chiusi e per frequentare il catechismo i bambini devono spostarsi in centro, all’oratorio San Luigi. "Il nostro timore è che questo presidio venga chiuso - raccontano i cittadini -, per noi è fondamentale aver un luogo di ritrovo dove far crescere i nostri figli senza per forza fare i chilometri e spostarci in via Dante". Ma se le preoccupazioni dei fedeli vengono spazzate via dalle parole del parroco, la nuova realtà demografica del quartiere ha spinto le parrocchie a fare rete.

"La Chiesa non chiuderà mai. Cambiano le attività e i servizi, ma la presenza non è messa in dubbio - ha detto il parroco, don Gabriele Moschettini -, purtroppo la realtà ci mette di fronte a un problema: il numero di risorse umane ed economiche non ci permette di gestire la struttura come in passato. La scelta di spostare la catechesi nell’oratorio San Luigi è stata presa per permettere ai ragazzi di vivere un’esperienza di integrazione: fare catechismo in 8 è mortificante". Il boom demografico che negli anni ‘80-‘90 ha lasciato spazio a un vuoto generazionale. "Per due anni abbiamo tenuto i cancelli aperti, ma in diverse domeniche nessun bambino ha messo piede in oratorio - spiegano i volontari della parrocchia -. La struttura c’è, mancano le persone: è vero che gli spazi sono aperti a tutti, ma questa è una realtà difficile e i bambini vanno seguiti". In un quartiere in cui la popolazione anziana è in costante aumento, l’indirizzo della parrocchia è cambiato.

"Gli utenti di questo quartiere sono soprattutto anziani e ammalati - conclude don Gabriele -, i nostri sforzi sono sempre più orientati a dare risposte concrete a loro". Alla crisi dei numeri, le parrocchie rispondono mettendo in rete i luoghi e offrendo proposte trasversali. "Rispetto al passato sono cambiate tante cose: il senso di appartenenza al territorio è meno sviluppato e anche gli spostamenti da un luogo all’altro sono più facili - dice don Davide Pepe, vicario della pastorale giovanile -. Nel rinnovato oratorio San Luigi coltiviamo la comunità pastorale giovanile: 90 ragazzi seguono il cammino pre-adolescenti mentre 40 ragazzi (diventano 90 in estate) seguono la proposta educativa rivolta agli adolescenti. È ovvio che per parlare con loro e per raccontare il Vangelo dobbiamo usare un linguaggio diverso, più immediato e mediatico. Ma di fronte a una proposta bella, troviamo ancora tante risposte".