Cesano Boscone, il regalo del Milan: "Lin uno di noi"

Insultato in una partita dei Giovanissimi perché cinese, il baby calciatore è stato invitato a San Siro

Lin Francesco nello stadio della sua squadra del cuore è stato accolto dai rossoneri

Lin Francesco nello stadio della sua squadra del cuore è stato accolto dai rossoneri

Cesano Boscone (Milano), 14 febbraio 2020 - Quando Francesco, 13 anni, è entrato nel tunnel che corre sotto lo stadio di San Siro e ha toccato poi l’erbetta, ha provato «un’emozione fortissima», come l’ha descritta lui con gli occhi ancora lucidi e il sorriso stampato in faccia. È stato invitato dal Milan, la sua squadra del cuore, a vedere la partita di campionato contro il Verona, disputata a inizio febbraio proprio al Meazza. La società rossonera ha voluto omaggiare Francesco e lanciare un messaggio: basta razzismo. 

Era stato protagonista di un brutto episodio, a fine gennaio, quando si trovava in campo con la maglia della sua squadra, la Idrostar di Cesano Boscone, pronto ad affrontare gli avversari dell’Ausonia Academy nel match valido per il campionato Giovanissimi 2006. «Avevo la palla io, sono arrivato nella metà campo degli avversari. Poi il capitano, difensore dell’Ausonia, mi dice: spero ti venga il coronavirus come nei vostri mercati in Cina – ha raccontato Francesco –. Ho provato a mandare giù questo insulto fatto solo perché sono cinese, ma non sono riuscito. Dopo pochi minuti ho chiesto al mister il cambio e sono uscito dal campo». In lacrime, come lui stesso ha raccontato in un post di denuncia sui social per spiegare la sua versione, supportata anche da altri tecnici dell’Idrostar che erano presenti in campo.

Un insulto grave secondo la società di Cesano, che ha voluto subito chiarire con Ausonia la questione. La squadra di Milano ci ha tenuto a precisare che «c’è stata confusione, un diverbio tra i ragazzi, ma nessun insulto razzista». Ma pace era stata fatta subito sul campo dell’Idrostar, dove tutto era avvenuto, con la stretta di mano tra il presidente Ettore Leporatti di Idrostar e il vice di Ausonia Alcibiade Ariotti, che era venuto con il ragazzino accusato di quegli insulti e sua mamma per chiarirsi con l’avversario. Davanti al delegato della Figc Luigi Dubini, erano arrivate le scuse e i chiarimenti.

Qualche giorno dopo l’episodio raccontato sulle nostre pagine, che ha avuto così risonanza nazionale, il Milan ha deciso di fare un regalo a Francesco: una partita da seguire a bordo campo, a pochi metri dai suoi paladini. I calciatori, a fine match, hanno firmato una maglia che hanno regalato al baby giocatore. «L’ignoranza si combatte con l’amore e una bella partita di calcio. Francesco è uno di noi», ha scritto l’Ac Milan sulla sua pagina Facebook per commentare il video che immortala i momenti del 13enne passati a San Siro.

A partire dalla visita negli spogliatoi, dove i campioni si preparano prima di entrare nel rettangolo di gioco, all’ingresso in campo. E ancora, le mani sulla testa alla rete di Faraoni, numero 5 del Verona, e poi l’esultanza al gol di Calhanoglu, con la maglia numero 10 del Milan. Infine le strette di mano, gli autografi, le foto con i beniamini e gli scatti della curva rossonera in uno stadio affollato, visto da una prospettiva che Francesco non aveva mai provato, a bordo campo. «Un’emozione grandissima – ha commentato il giovane calciatore – è stato il giorno più bello della mia vita».