Buccinasco: "Lo sport ride in faccia a ogni discriminazione"

I Bionics usano le parole di Nelson Mandela per annunciare quello che succederà oggi al palazzetto di via Tiziano

La squadra di basket Bionics nella quale gioca Joao Kisonga

La squadra di basket Bionics nella quale gioca Joao Kisonga

Buccinasco (Milano), 25 febbraio 2018 - «Lo  sport ride in faccia a ogni tipo di discriminazione». I Bionics usano le parole di Nelson Mandela per annunciare quello che succederà oggi al palazzetto di via Tiziano, quando, alle 18.30, i giocatori saranno accolti non solo dalla curva che come sempre sostiene i suoi giocatori in casa e in trasferta, ma anche da politici e associazioni. Uno schieramento compatto per dire no al razzismo. Nella partita, valida per la serie C Silver contro Aba Legnano, tutti sosterranno Joao Kisonga, 33enne centro dei Bionics, che ha subìto diversi episodi di razzismo in campo. Spesso dal pubblico, a volte anche dai giocatori sul parquet. A sostenerlo, a dirgli che sono tutti con lui, ci saranno anche il sindaco Rino Pruiti e l’assessore allo Sport Mario Ciccarelli che era già intervenuto nei giorni scorsi condannando «comportamenti vergognosi, purtroppo non solo nel basket. È necessario prendere al più presto provvedimenti per inasprire i regolamenti. In caso di insulti di stampo razzista, il giocatore andrebbe subito allontanato dal campo e sospeso».

A lasciare il campo saranno i Bionics, se si dovesse ripetere il gesto, a costo di perdere la partita. Una decisione forte, ma che non spaventa i giocatori: «Bisogna fare qualcosa subito, inacettabile al giorno d’oggi dover sentire in campo insulti per il colore della pelle», ha denunciato il capitano dei Bionics, Lorenzo Prataviera che ha sollevato il caso riportando più episodi razzisti nel corso del campionato. Kisonga intanto continua gli allenamenti dello sport che è la sua passione da dieci anni, da quando ha iniziato tra le fila del Trezzano Basket (anche loro hanno dato il sostegno al giocatore) fino ad arrivare a Buccinasco.

«Troppo spesso sono stato coperto di insulti e ululati, solo per il colore della pelle. È allarmante quando succede tra gli spalti e pericoloso quando capita sul terreno di gioco: sono tanti i bambini che vengono a vedere le partite e sentire i propri beniamini che urlano cose indicibili non dà un bell’esempio», afferma il 33enne. Il caso ha suscitato clamore, tanto che il Comitato Regionale Lombardo della Federazione Italiana Pallacanestro, dopo le parole di Kisonga sulle nostre pagine, ha condannato «fermamente ogni forma ed espressione di razzismo e discriminazione, riaffermando i tradizionali principi di lealtà e correttezza propri del basket», ha dichiarato il presidente Alberto Bellondi che intende «andare a fondo di questi casi: abbiamo affidato gli atti alla Procura Federale».