Basiglio, il caso trasloco della farmacia. I titolari: "Ostaggi del Comune"

Proprietari pronti a trasferirsi a 500 metri di distanza dall’attuale sede in centro. Il sindaco dice no e ora il caso può finire in tribunale

Andrea Iacopo Bassini e il padre Guido, titolari della farmacia

Andrea Iacopo Bassini e il padre Guido, titolari della farmacia

Basiglio (Milano), 29 dicembre 2019 - Mille firme dei clienti per dire sì allo spostamento della farmacia del centro storico: un trasloco di 500 metri in locali più ampi per offrire maggiori servizi alla clientela. Ma il sindaco è contrario e la vicenda rischia di finire in una battaglia a carte bollate. Il caso della farmacia del centro storico di Basiglio, gestita dalla famiglia Bassini, è emblematico e rispecchia in pieno la situazione attuale che vede lo Stato costretto a entrare in conflitto con gli utenti. Perché se da una parte c’è la sacrosanta ambizione di un privato a cercare di migliorare la sua attività, anche economicamente, e quindi ritendendo di privilegiare i clienti, dall’altra c’è chi amministra la cosa pubblica che deve applicare le leggi. Tutto è nato quando i Bassini, padre e figlio, hanno deciso di spostarsi in una sede più ampia e a costi inferiori a rispetto a quelli dell’attuale immobile (che fra l’altro è di proprietà del Comune e qui si potrebbe aprire un capitolo a parte sul perché locali pubblici siano fuori mercato rispetto a quelli privati). "Il nostro intento è quello di trasferirci a circa 500 metri, “alle Risaie”, in un punto vendita di 250 metri quadrati che ci consentirebbe di offrire maggiori servizi ai nostri clienti. Locali dove poter fare analisi e esami e dove c’è anche un ampio parcheggio - spiegano Andrea e Guido Bassini -, ma l’amministrazione risponde picche. In particolare perché è necessario, secondo loro, mantenere un presidio nel centro storico, ma noi facciamo consegne a domicilio gratuite e quindi chi ha problemi non resterebbe scoperto. Inoltre per raggiungere la sede che abbiamo individuato basta attraversare un ponte ciclopedonale. Altra obiezione fatta è che andremmo a sconfinare nell’area di pertinenza di un’altra farmacia, quella di Milano 3, che dista però due chilometri".

La pianta organica delle farmacie, prevista in ogni Comune, non consente deroghe solo nel caso di attività distanti meno di duecento metri l’una dall’altra. "In altri Comuni come a Rozzano le deroghe vengono concesse. Noi sconfiniamo di soli 30 metri, secondo questa pianta ormai datata, e l’altra farmacia è in linea d’aria a circa 1,5 chilometri". L’11 dicembre scorso c’era stato un incontro durante il quale l’amministrazione aveva detto che "non vincolava gli attuali titolari, ai quali è stata anche riproposta una riduzione del canone di locazione", ma che "non è possibile, secondo quanto previsto dalla normativa in vigore, autorizzare lo spostamento in via delle Risaie. Una soluzione che vincolerebbe, tra l’altro, la futura revisione della pianta organica". Sopra gli ottomila abitanti il numero della farmacie salirebbe a tre, ma mancano 180 residenti alla soglia. "Ci hanno parlato di una petizione per il trasferimento della farmacia – sottolinea l’assessore Alvise Rebuffi – ma non l’abbiamo ancora ricevuta. Quando arriverà, verificheremo le firme e convocheremo alcuni rappresentanti per ascoltare le loro ragioni e valutare insieme la soluzione migliore per i cittadini". Intanto dal centro storico è sparito il medico di base e nessuno ha sollevato polemiche, ma anche questa è un’altra storia.