La smentita del team Gresini: "Fausto è vivo. Le sue condizioni restano critiche"

L'ex campione di motociclismo è ricoverato a Bologna da fine dicembre a causa del Covid

Fausto Gresini

Fausto Gresini

Bologna, 22 febbraio 2021 - "Nonostante le notizie in circolazione, attualmente Fausto è ancora tra noi, seppur in condizioni critiche". Con queste parole, diffuse via Twitter, il team "Gresini Racing" smentisce le notizie relative alla morte dell'ex campione di motociclismo. Fausto Gresini si trova all'ospedale Maggiore di Bologna, a causa di complicazioni legate al Covid. Il 23 gennaio ha compiuto 60 anni. Iridato nella classe 125 nel 1985 e 1987, è ricoverato da fine dicembre per una polmonite causata dal coronavirus. Le sue condizioni erano da subito apparse molto gravi, ma a un certo punto sembrava che le cure stessero funzionando permettendo all'ex campione di uscire dal tunnel. Nello scorso fine settimana, però, la doccia fredda con un comunicato per annunciare un nuovo peggioramento del quadro clinico. Gresini, comunque, sta ancora lottando per la vita.

La carriera

Fausto Gresini festeggia una vittoria
Fausto Gresini festeggia una vittoria

Gresini esordì nel motomondiale partecipando al Gp delle Nazioni del 1982. Nella sua carriera ha sempre corso nella classe 125 e vinse il suo primo titolo mondiale nel 1985: tre vittorie (in Austria, Belgio e San Marino), cinque pole position e 109 punti conquistati. L'anno seguente si aggiudicò quattro GP (in Spagna, Europa, Svezia e Germania), ma fu superato di sole 12 lunghezze da Luca Cadalora, che si laureò campione del mondo. Nel 1987 Gresini si prese la rivincita: vinse 10 delle 11 gare in calendario (tutte tranne quella in Portogallo, in cui ebbe una foratura mentre era largamente in testa) e ridivenne campione della 125 dopo aver collezionato 150 punti. Nel 1988 un infortunio lo tenne lontano dalle piste, causandogli la perdita della competitività in gara. Poco dopo la fine della stagione maturò il divorzio dalla Garelli, che aveva già provveduto a trovargli un sostituto. Nel 1989 si trasferì all'Aprilia: con l'altra casa italiana fece una stagione anonima, corredata dal 5º posto in classifica generale con 102 punti. Nel 1990 passò alla Honda, con cui ebbe un altro brutto infortunio a seguito di una caduta: si limitò quindi a fare il secondo di Loris Capirossi, che in quell'anno riuscì a vincere il mondiale.

Nel 1991 invece i due lottarono senza strategie di squadra, ma fu ancora Capirossi a conquistare il primo posto in classifica generale, distanziando Gresini di 19 lunghezze (200 punti a 181; in quell'anno Gresini vinse le gare svoltesi in Italia e Austria). Nel 1992 Gresini arrivò ancora una volta secondo in classifica generale, dopo aver vinto una prova in Gran Bretagna e aver collezionato 118 punti. Le sue ultime due stagioni da pilota (1993 e 1994), disputate sempre con la Honda e sempre in 125, videro un Gresini sempre fuori dal podio. Poco prima dell'inizio della stagione 1995 annunciò il suo ritiro dall'agonismo. Dopo il ritiro dalle competizioni ha fondato un team motociclistico, il Gresini Racing, che disputa le gare del motomondiale. Come team manager ha conquistato il titolo iridato della classe 250 con il giapponese Daijiro Kato e con Toni Elias in Moto2.