Volley, Cacciatori 'Senza rete': "Vi racconto Maurizia, per i miei figli"

Il libro dell'ex campionessa, in trionfo a Bergamo e in azzurro: "Le mie vittorie? A casa non ho una coppa"

Maurizio Cacciatori ai tempi della Foppapedretti Bergamo

Maurizio Cacciatori ai tempi della Foppapedretti Bergamo

Milano, 9 ottobre 2018 - Metti una ex pallavolista, un bicchiere di Baileys e un libro nato di notte. Unisci il tutto con un curatore d’eccezione come Demetrio Albertini e una protagonista altrettanto di prestigio come Maurizia Cacciatori. “Senza Rete” è il titolo del libro che quest’ultima ha deciso di dare alle stampe, dove racconta il suo passato, tra sport e vita quotidiana, con un occhio di riguardo ovviamente per l’amore della sua vita, la pallavolo: «Ho sempre pensato “Ma perché devo raccontare la mia vita? L’hanno vista tutti” - esordisce Maurizia Cacciatori durante la presentazione del suo testo - scrivere un libro è come dare la tua anima a persone che non conosci e ho sempre pensato che non fosse per me».

Il repentino cambio d’idea grazie ai suoi figli: «Un pomeriggio stavo facendo i compiti, le sottrazioni per la precisione, con Carlos e Ines i miei due figli - ricorda l’ex alzatrice - avevano difficoltà e quando mi hanno detto ‘Mamma non ce la faccio’ io non sono stata capace di dargli una risposta. E ho pensato “La mia vita è stata tutta un dare il massimo per raggiungere gli obiettivi”. E lì ho capito che era il momento di scrivere un libro. Che è dedicato esclusivamente ai miei due figli». Una vita passata tra successi e qualche delusione («Il vincente non è chi è sempre performante, bensì chi trova l’equilibrio tra le medaglie e le esclusioni»), ma anche tra scene esilaranti, tutte raccontate in questo testo. Come quando giocava a Bergamo: «Tutte le mattine – ricorda sorridendo - prima degli allenamenti andavo a fare colazione in un bar; e lì trovavo ogni giorno lo stesso gruppo di vecchietti che giocavano a carte. E tutte le volte che mi vedevano mi dicevano: “Maurizia non mangiare la brioche, ti offriamo noi un bicchierino di vino, vedrai come vai”. Io cercavo di spiegare che un atleta prima di lavorare non può bere, ma loro, nonostante tutto continuavano a dirmi: “Bevi un bicchierino”».

Il libro "Senza Rete”, edito da ROI Edizioni e dal 10 di ottobre in tutte le librerie, è il primo della collana ‘Assist’, curata da Demetrio Albertini: «Riuscire a ad aiutare gli sportivi a descrivere non il personaggio ma la persona è paragonabile ad un assist, che poi è ciò che mi riusciva meglio quando giocavo», racconta l’ex centrocampista del Milan. Che poi ripassa idealmente la palla nuovamente a Maurizia Cacciatori, 228 presenze in Nazionale, 17 trofei vinti più l’oro ai Giochi del Mediterraneo del 2001, il bronzo e l’argento agli Europei del 1999: «Io a casa mia non ho nemmeno una coppa - precisa - infatti i miei figli non credono che io abbia vinto tutto quello che si dice, nemmeno quando mi fermano per strada».

Nel testo si parla di vita sportiva ma soprattutto di Maurizia. Di quando abbandonò a 10 giorni dal matrimonio l’ex cestista Gianmarco Pozzecco, delle amicizie dentro e fuori dal campo, degli scontri e delle cadute. Senza dimenticare le uscite notturne «perché quando andavo a Tokyo a giocare, io volevo vedere la città». Un libro redatto con grande passione: «È stato scritto interamente di notte, dopo giornate estenuanti con i bambini - conclude Cacciatori - una sera ho preso un bicchiere di Baileys e da lì è partito il testo. Spero che i miei figli non si arrendano di fronte alle sottrazioni della vita; Ines e Carlos futuri pallavolisti? Uno gioca a calcio e l’altra pratica ginnastica artistica. A entrambi fa schifo la pallavolo...».