Ora Djokovic è nei guai: rischia arresto o espulsione, è l'addio agli Open?

La presenza al torneo in Australia è sempre più improbabile. La sua versione dei fatti ogni giorno deve fare i conti con filmati e post social pronti a smentirlo

Il campione serbo si allena per un torneo che quasi certamente non farà

Il campione serbo si allena per un torneo che quasi certamente non farà

Melbourne - Messo alle corde, Novak Djokovic confessa o quasi. E la sua presenza agli Australian Open oggi appare quanto mai improbabile. Quella di lunedì, con l’accoglimento del ricorso contro la cancellazione del visto, si delinea ora dopo ora come una vittoria di Pirro per il tennista serbo, che nella notte italiana ha provato a mettere delle toppe qua e là a una sua versione dei fatti che ogni giorno deve fare i conti con filmati e post social pronti a smentirlo. Nole parla di “continua disinformazione”, di accuse “molto dolorose” per la sua famiglia ma si trova costretto ad ammettere degli errori che potrebbero costargli caro. 

Il primo è l’intervista concessa a “L’Equipe” il 18 dicembre pur sapendo di essere positivo - è lui stesso a riconoscere che l’esito del PCR gli era stato comunicato il giorno prima, ma dopo la sua uscita pubblica a Belgrado con i bambini. “Ho cancellato tutti gli altri miei eventi, a parte questa intervista - scrive Nole in un lungo post su Instagram - Mi sono sentito in obbligo di farlo, non volevo deludere il giornalista, ma ho rispettato il distanziamento sociale e ho indossato una mascherina tranne durante il servizio fotografico. Quando sono tornato a casa per isolarmi, a pensarci bene, mi sono reso conto che è stato un errore di valutazione e capisco che avrei dovuto riprogrammare questo impegno”.

Ma il serbo ammette anche un altro errore, ovvero confessa di aver mentito nella compilazione del modulo di ingresso per l’Australia, dove assicurava che non avesse viaggiato nelle due settimane prima del suo volo per Melbourne, mentre in realtà era partito per allenarsi in Spagna intorno a Capodanno. “Il mio agente si scusa sinceramente per l’errore amministrativo, ha spuntato la casella errata sul mio viaggio precedente all’arrivo in Australia. Si è trattato di un errore umano e certamente non intenzionale. Viviamo in tempi difficili in una pandemia globale e a volte queste cose possono succedere. Il mio team ha fornito informazioni aggiuntive al governo australiano per chiarire la questione”. 

Djokovic ribadisce tutta la sua voglia di “competere contro i migliori giocatori del mondo davanti a un pubblico fra i migliori al mondo” ma la strada è sempre più in salita, tanto che i media australiani non hanno molti dubbi su quello che sarà l’esito della vicenda. Secondo l’”Herald Sun”, il governo australiano intende portare avanti la sua linea d’azione procedendo all’espulsione del tennista serbo per non creare un pericoloso precedente. L’ultima parola spetta comunque ad Alex Hawke, ministro dell’Immigrazione, la cui decisione dovrebbe essere resa nota nella giornata di domani. 

Il ministro ha il potere di decretare l’espulsione dal Paese del tennista ma si è preso un’altra giornata di riflessione perchè, come comunicato dal suo portavoce, i legali del serbo hanno “fornito ulteriori documenti che sostengono essere rilevanti in merito alla possibile cancellazione del visto di Djokovic. Naturalmente questo condizionerà i tempi per la decisione”. Parallelamente procede l’indagine del Dipartimento degli Affari Interni, che si concentra sia sulla compilazione del modulo d’ingresso in Australia - sul quale il giocatore ha già ammesso di aver mentito anche se non intenzionalmente - sia sulla data della positività al Covid, che potrebbe essere stata manipolata.

Stando al “Der Spiegel”, il test risalirebbe in realtà al 26 dicembre ma sarebbe stato retrodatato per soddisfare le condizioni necessarie a ottenere l’esenzione. Se venisse trovato colpevole di aver fornito prove false, rischierebbe una condanna fino a 5 anni di carcere. Ma anche al ritorno in patria Djokovic dovrà pagare le conseguenze del suo comportamento: prima ancora della sua confessione su Instagram, la premier Ana Brnabic ha ricordato che “se sei positivo, dovresti stare in isolamento”, condizione violata dal tennista con l’intervista concessa a “L’Equipe”..