L’ascesa di Bergamo che investe sul futuro

Polo giuridico, Accademia della Finanza, investimenti, cantieri per 17 milioni e “tirocini” lavorando spalla a spalla con la Polizia

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di Michele Andreucci

Un nuovo traguardo raggiunto, che conferma la grande crescita dell’Università degli Studi di Bergamo. Per la prima volta l’università orobica rientra nella classifica 2021-2022 del Censis sui grandi atenei (che contano da 20mila a 40mila iscritti). Non solo. Da ottobre diventerà l’università unica di riferimento a livello nazionale per Giurisprudenza per l’Accademia della Guardia di Finanza. Di questo e degli sviluppi futuri abbiamo parlato con il rettore Remo Morzenti Pellegrini, uno degli artefici del trend positivo. "Siamo orgogliosi di questa sinergia con l’Accademia della Guardia di Finanza – sottolinea il rettore, che è anche coordinatore regionale delle università lombarde –. Il nostro Polo Giuridico è destinato a trasferirsi nello stabile di via Statuto, occupato per pochi mesi dai cadetti della Finanza, che si trasferiranno nell’ex sede degli Ospedali Riuniti, di fronte all’attuale Accademia. Stiamo creando un polo nazionale, rafforzato dal fatto che da ottobre diventeremo l’università unica di riferimento in Giurisprudenza per l’Accademia, ad ottobre arriveranno gli ultimi due anni finora ospitati a Roma. L’intervento sull’ex Accademia, costato in tutto 25 milioni di euro, sarà pronto nell’estate 2023, ma già l’anno prossimo saranno disponibili alcune aule".

Un bellissimo regalo alla città.

"Sicuramente, non è solo un immobile o un polo giuridico, ma un’idea di sviluppo. E farla in questi tempi, ancora sospesi nella pandemia, vuol dire avere coraggio e credere ai nostri studenti. Cioè al futuro".

Ormai l’Università di Bergamo è fra i maggiori atenei italiani, come certifica la classifica del Censis.

"Siamo in crescita nei principali indicatori: al primo posto per grado di occupazione a 1, 3 e 5 anni dal conseguimento dal titolo, dato nettamente superiore a quello nazionale. Altro dato da evidenziare è il terzo posto per livello di internazionalizzazione: la nostra università aspira a diventare punto di riferimento nella formazione accademica, nazionale e internazionale a conferma del lavoro condiviso, svolto dal corpo docente a beneficio di studenti sempre più ambiti da aziende del territorio, nazionali e internazionali".

Intanto sta prendendo sempre più piede la collaborazione tra gli atenei lombardi.

"Verissimo. In Lombardia da tre anni si è affacciata l’opportunità di riunire due o tre università, che si mettono insieme e costituiscono percorsi di laurea del futuro".

Non mancano anche gli accordi con le forze dell’ordine.

"Certo. L’ultimo è quello con la questura di Bergamo e riguarda la sicurezza tra i giovani. Protagonisti saranno gli studenti che potranno interfacciarsi con il personale della Polizia di Stato direttamente in Questura, seguendone passo dopo passo e fianco a fianco le attività lavorative. Di fatto seguiranno un periodo di tirocinio negli uffici di via Noli della Questura".

E le iscrizioni crescono ancora. Soddisfatto?

"Molto soddisfatto. Gli immatricolati alle lauree triennali e a ciclo unico, come Giurisprudenza e Scienze della formazione primaria, sfiorano i 1.400 studenti, non sono da meno le lauree magistrali, che attirano l’interesse con oltre 800 pre-iscritti tra corsi ad accesso libero e accesso programmato".

Rettore, gli investimenti non sono finiti con il Polo giuridico di via Statuto. Quali interventi sono in programma o in dirittura d’arrivo?

"Abbiamo cantieri per 17 milioni di euro, in corso o da avviare. Stiamo portando avanti interventi su tre sedi: Sant’Agostino, via Calvi e Dalmine, al polo d’Ingegneria. E non dimentichiamoci che è ripartito l’iter per il nuovo Campus nelle ex caserme Montelungo-Colleoni. Incassato il parere favorevole del Demanio, partirà il cronoprogramma. Con un investimento da 40 milioni di euro da parte dell’università, il campus raddoppierà le residenze studentesche, da 230 a 460 posti letto".