Palio di Legnano, la battaglia del 29 maggio 1176

Il conflitto ispira la rievocazione storica che si svolge nella cittadina della provincia di Milano. Alberto Da Giussano, figura tra mito e realtà

Il Carroccio sul quale viene celebrata la Santa Messa

Il Carroccio sul quale viene celebrata la Santa Messa

Un'impronta nella storia: è quella che il 29 maggio 1176 lasciò la battaglia di Legnano, l'evento che il Palio, dal 1935, fa rivivere con la suggestiva sfilata storica e una appassionante gara ippica. La battaglia che ispira la rievocazione legnanese fu cruciale nella lunga guerra intrapresa dal Sacro Romano Impero per tentare di affermare il suo potere sui comuni dell’Italia settentrionale, che decisero di mettere da parte le reciproche rivalità, ponendo fine alla quinta e ultima discesa in Italia dell’imperatore Federico Barbarossa. Nella corsa si sfidano otto contrade, a simboleggiare i semi-mitologici condottieri asserragliati attorno al Carroccio e guidati da Alberto da Giussano, entrato nella tradizione assieme ai novecento cavalieri della sua Compagnia della Morte.

> UNA VITTORIA AVVOLTA DALLA LEGGENDA La Battaglia di Legnano non è famosa solo per avere impedito la sottomissione dei Comuni settentrionali al Sacro Romano Impero Germanico, ma anche per la strategia militare con la quale fu condotta e vinta. Inizialmente, infatti, le truppe del Barbarossa sembrava dovessero avere la meglio sull'esercito della Lega, sia per preparazione (l'esercito dei Comuni era composto da contadini e cittadini, quello dell'imperatore da professionisti e mercenari) sia perché il carro militare con le insegne della Lega, il Carroccio, fu accerchiato dai soldati di Barbarossa e lasciato con le spalle al fiume Olona, senza via di fuga. Fu a questo punto, nella fase finale, che accadde qualcosa di inaspettato: nonostante l'esercito imperiale fosse molto più numeroso e a cavallo, i fanti avversari riuscirono a resistere agli attacchi imperiali e a difendere strenuamente il Crocione di Ariberto d'Intimiano, posizionato sopra al Carroccio, fino all'arrivo dei rinforzi. Di buon auspicio per quella vittoria fu il volo di tre colombelle dalle tombe dei santi Sisinnio, Martirio e Alessandro, un segno beneaugurale che si ripropone ogni anno il giorno del Palio. ALBERTO DA GIUSSANO Una figura fra mito e realtà Quello in cui Alberto da Giussano arriva a cavallo con la Compagnia della Morte rappresenta da sempre uno dei momenti più attesi del Palio. L'eroe della Battaglia di Legnano è infatti per tutta la città un simbolo che unisce storia e mito, nobiltà e carattere popolare. La sua esistenza storica non è tuttavia dimostrata. A capo della Lega Lombarda che sconfisse il Barbarossa sembra ci fosse Guido da Landriano (1159/1190), un condottiero e console di Milano. L'eroe divenuto l'icona della battaglia sarebbe dunque frutto della leggenda che le contrade onorano. E per rendergli omaggio vige una consuetudine: il giorno successivo al Palio, di buon mattino, la statua del condottiero, in piazza Monumento, viene vestita con foulard e bandiere della contrada che vince la corsa.