Europa e nazionalismi alla ricerca di un’identità

“Perché l’Europa”? Prova a spiegarlo Antonio Padoa-Schioppa, storico ed esperto di questioni costituzionali europee, in un “dialogo con un giovane elettore”

Milano, 3 marzo 2019 - “Perché l’Europa”? Prova a spiegarlo Antonio Padoa-Schioppa, storico ed esperto di questioni costituzionali europee, in un “dialogo con un giovane elettore”, pubblicato da Ledizioni. Domande e risposte, con scrittura chiara e lucidità di idee e argomentazioni, in un confronto utilissimo proprio guardando alle elezioni di maggio per il nuovo Parlamento della Ue. Le radici culturali e la convergenza degli interessi economici, gli anni di pace e di sviluppo garantiti da una convivenza europea spesso difficile ma comunque positiva, le istituzioni che vanno dal mercato comune alla moneta unica, ma anche quelle che hanno sapore di buona politica (il Parlamento di Strasburgo) e stimolano importanti riforme sociali. Padoa Schioppa non nasconde al suo interlocutore le ombre che ancora s’addensano sull’Europa, una “cattedrale incompiuta”. Ma insiste sui valori di “identità plurime” e integrate, del pluralismo religioso ed etnico, sui “tesori della civiltà europea”. Un’Europa, nonostante tutto, da continuare a far vivere e crescere. Per capire meglio, si può ingrandire la foto del contesto, concentrandosi su uno dei paesi cardine dell’Europa, la Francia.

E leggendo con attenzione “Macron bifronte” di Sara Gentile, raffinata analista politica all’Università di Catania e a Science Po di Parigi, per FrancoAngeli editore. Le profonde speranze d’un migliore “spettacolo politico” e cioè d’un rinnovamento di contenuti, metodi e linguaggio di politica e governo, dopo i primi tempi dall’elezione all’Eliseo, hanno lasciato il passo alla delusione per le promesse mancate e per il riemergere di vecchi, usurati stili di potere. Tanto da suscitare accese contestazioni di piazza, con i “gilet gialli”. Eppure, nonostante tutto, sono proprio Macron e il suo movimento “En Marche” a restare al centro delle pur deboli possibilità di rinnovare il costume pubblico, contro gli estremismi di destra e sinistra e di offrire opportunità per ricostruire, proprio sull’asse Parigi-Berlino, il tessuto europeo. Parlando d’Europa, in tempi di riflessioni critiche e di riforme, di riemergere dei nazionalismi e di necessità di migliori condivisioni d’un destino comune, si inciampa nel concetto di identità e, peggio, nei veleni dell’ossessione identitaria che mettono in evidenza ciò che divide piuttosto che ciò che unisce. Ma se l’unione e lo spirito di comunità sono state le grandi forze della costruzione europea, serve allora dedicare tempo e attenzione a “Somiglianze - Una via per la convivenza” di Francesco Remotti, antropologo, Laterza. Partendo dai filosofi dell’antica Grecia, passando da Hume e Darwin e arrivando a Levi Strauss e Wittgenstei, sino ai contemporanei Hofstadter e Sander, Remotti insiste sui legami tra le persone, costruendo riflessioni originali non tanto sull’individuo quanto sul “condividuo”. Somiglianze e differenze convivono. Si può lavorare per una condizione umana migliore