La storia infinita dello sci: il brivido di volare e scivolare

Ultimo appuntamento con i 'Giovedì culturali' di San Giorgio dedicati a design e società

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San Giorgio su Legnano (Milano) -Quello di mostrarsi a petto nudo era per il duce un desiderio irrefrenabile da soddisfare alla prima occasione. È entrato nella storia il suo italico mezzobusto mentre miete le spighe in mezzo ai campi di granoturco, per promuovere la “battaglia del grano“, quella che avrebbe dovuto garantire all’Italia l’autarchia alimentare.

Pochi l’hanno invece visto immortalato ad alta quota, ombelico al vento a sfidare il freddo, con gli sci ai piedi. Già, perché c’è stato un momento in cui della pratica dello sci si sono impadroniti sia Hitler sia Mussolini (che non a caso inaugurerà la prima funivia d’Italia al Terminillo nel 1938): nuovo sport dinamico, “virile“, da far entrare fra le discipline olimpioniche per la prima volta a Garmisch in Baviera, nel 1936. Il colpo di fulmine è assicurato. Il suo sfruttamento in chiave propagandistica sarà un flop, ma dà un’idea di quanto lo sci sia uno sport che ha avuto nel corso della storia un ruolo ben più significativo e rilevante di quello che siamo abituati ad attribuirgli. Spesso considerato, sbagliando, o un’attività riservata a un’élite ricca e borghese – questo fino a oltre la metà del XX secolo – o un divertimento di massa con le montagne usate come parchi divertimenti.

Domani sera, per l’ultimo dei cinque “Giovedì culturali“ organizzati dal Comune di S. Giorgio su Legnano sulla storia del design e sul suo impatto sulla società, a cura della designer e docente della materia Laura Agnoletto Baj, si partirà per un viaggio nel tempo e nello spazio muniti di racchette e scarponi. Alla scoperta del più antico mezzo di trasporto, perché l’invenzione degli sci, usati per andare a caccia già in età preistorica, precede quella della ruota. Si comincia dalla Russia dov’è stato scoperto il più antico prototipo in legno risalente al 5000 circa avanti Cristo. Poi tappa in Lapponia, meta nel 1663 dell’esploratore italiano Francesco Negri. Per arrivare a Davos, in Svizzera, dove nel 1934 s’inaugura il primo skilift della storia e dove, intorno al 1864 a St Moritz, vette e boschi, fino ad allora appannaggio dei soli mesi estivi, si aprono al turismo invernale. “Lo sci da più antico mezzo per la mobilità a strumento per imprese eroiche e luna park della montagna“. Sala consiliare G. Bassi giovedì 2 febbraio alle 21.