Sesto, oltre 300 dipendenti comunali in assemblea per dire no ai tagli

I lavoratori hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di bocciare la proposta dell'amministrazione di sforbiciare di 300mila euro il "premio" sui risultati già raggiunti

I lavoratori pubblici riuniti a SpazioArte

I lavoratori pubblici riuniti a SpazioArte

Sesto San Giovanni (Milano), 30 novembre 2017 - Oltre 300 dipendenti del Comune si sono riuniti questa mattina, giovedì 30 novembre, in assemblea generale a SpazioArte. I lavoratori hanno bocciato la proposta dell'amministrazione di alleggerire il fondo per il comparto di 300mila euro. Si passa così da 1,2 milioni a 900mila euro per il "premio" su obiettivi dati lo scorso anno e, quindi, già raggiunti dal personale dell'ente.

"Sappiamo che l'amministrazione non tornerà sui suoi passi, ma si tratta di una questione di dignità", spiegano i dipendenti pubblici. L'altra sera il punto sull'assestamento di bilancio è stato rinviato, dopo la diffida inviata dai sindacati a non approvare l'atto vista la trattativa ancora in corso. L'aula tornerà a riunirsi questa sera per una seduta che si annuncia tesa. Sindacati e lavoratori saranno in munucipio. Restano aperte le questioni sui nidi e sul trasferimento degli educatori ex cdd: il 12 dicembre la Giunta incontrerà le sigle. Infine, mercoledì 29 novembre il segretario generale Mario Giammarrusti ha illustrato il nuovo riassetto della macchina comunale che non ha convinto l'opposizione.

"Dal modello scelto appare evidente come l'amministrazione non abbia alcun disegno organizzativo e alcuna visione per rendere più efficiente i servizi e risparmiare sulla spesa – denuncia Sandro Piano, Lista popolare X Sesto -. Si creano posizioni organizzative al limite del ridicolo e si parcheggiano, pur pagandoli, alcuni dirigenti in settori residuali. Si è persa un’occasione per riformare la struttura e dare avvio a un’azione di contenimento delle risorse. Era giunta l’ora di dare una sforbiciata alla burocrazia, ai mandarini di Stato e ai dirigenti inutili”.