Coronavirus nel Nord Milano, numeri in rialzo "ma senza certezze"

I dati in arrivo ai Comuni spesso divergono, sindaci in difficoltà. E Cologno scopre un boom di positività

Il sindaco di Cologno Monzese Angelo Rocchi  è preoccupato

Il sindaco di Cologno Monzese Angelo Rocchi è preoccupato

Cologno Monzese (Milano), 23 marzo 2020 -   I numeri non tornano, ma un dato resta certo: i positivi aumentano in tutto il Nord Milano e lo fanno velocemente. Dopo Bresso, ora la lente di ingrandimento si sposta su Cologno dove in un solo giorno da 90 casi si sarebbe arrivati a 141, secondo il report di Regione aggiornato a sabato sera. "I numeri che ci arrivano sono sballati e noi sindaci come dovremmo gestire l’emergenza?", chiede Angelo Rocchi. "In queste settimane, è funzionato così. Dalla Prefettura arrivano i dati e ti dicono ‘Controlla tu per armonizzarli’. Da Ats ne arrivano altri e il Comune, con i pochi dipendenti rimasti, deve fare la spunta". Aggiornare i dimessi, i defunti, rimuovere dalla lista i falsi positivi. Un calcolo reso difficile da report che spesso contengono errori già di partenza: ieri per Sesto, ad esempio, la Prefettura segnava tra i “dimessi” due persone invece decedute.

"Dalla nostra ricostruzione eravamo arrivati a 101, invece da Regione apprendiamo di aver superato i 140 – ammette Rocchi -. In ogni caso, c’è un aumento. Oggi (ieri, ndr ) abbiamo riunito il Coc per valutare ulteriori restrizioni: metteremo il nastro per delimitare i parchi, chiederemo misure di precauzione nei supermercati, diminuiremo i passaggi della raccolta differenziata con le attività commerciali sono chiuse. Ho scritto al Prefetto per chiedere l’esercito".

Due i fattori che, secondo Rocchi, hanno influito sull’esplosione del virus. "Cologno si estende su 5,5 chilometri quadrati ed è densamente abitata: gli spazi sono pochi e il contagio si diffonde con più facilità. Abbiamo anche una quantità di negozi superiore alla media". Una panoramica che si lega a un’altra riflessione. "Nei giorni scorsi abbiamo avuto troppi indisciplinati. Abbiamo subito attivato un servizio a domicilio dedicato alla spesa: settimana scorsa le richieste erano appena 6 o 7 al giorno. Troppe persone escono tutti i giorni per gli acquisti". Un focolaio specifico non ci sarebbe. "La mappa racconta una diffusione a macchia di leopardo, senza centri specifici. La situazione non è quella di Bresso". Dove tra i primi focolai c’è stato il circolo Libertas, luogo di aggregazione per gli anziani.

L’attenzione è alta nelle case di riposo a Bresso come in tutto il Nord Milano. Il sindaco Simone Cairo e quello di Cormano Luigi Magistro, dopo un j’accuse alla stampa che ha pubblicato i report regionali, chiedono certezza sui dati. "Abbiamo più volte riferito delle grosse difficoltà nel gestire i dati forniti dalle autorità competenti. Da settimane comunichiamo quotidianamente quelli che Ats e Prefettura ci forniscono. Li controlliamo uno a uno, per verificare in particolare la residenza, in alcuni casi scorretta".